Influenza 2025-26, picco tra Natale e Capodanno: cosa sapere sulla variante K e chi rischia di più

La variante K dell’influenza non è più aggressiva dei ceppi precedenti, ma il picco tra Natale e Capodanno aumenta il rischio per bambini e anziani, rendendo fondamentali vaccinazione e prevenzione.

Influenza 2025-26, picco tra Natale e Capodanno: cosa sapere sulla variante K e chi rischia di più

Con l’avvicinarsi delle festività natalizie, l’attenzione degli esperti si concentra sulla nuova variante influenzale K, che, pur non mostrando una maggiore aggressività rispetto ai ceppi precedenti, potrebbe prolungare la stagione dell’influenza. Le mutazioni osservate in Australia indicano una possibile estensione della curva dei contagi e un incremento delle persone suscettibili all’infezione, una dinamica che richiede particolare vigilanza, soprattutto per i gruppi più fragili.

A fare chiarezza è Gianni Rezza, professore di Igiene e Sanità pubblica all’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano, che sottolinea come la gestione della diffusione virale sia cruciale durante il picco stagionale. Quest’anno il virus circola in modo particolarmente rapido tra i bambini sotto i 4 anni, un fattore che contribuisce indirettamente ad aumentare il rischio per gli anziani. I più grandi, infatti, presentano una maggiore vulnerabilità e sono più soggetti a complicanze respiratorie, cardiache e a riacutizzazioni di patologie croniche.

Per questo motivo, Rezza raccomanda attenzione alle misure preventive, come il lavaggio frequente delle mani, l’uso di mascherine in ambienti affollati e, soprattutto, la vaccinazione antinfluenzale, considerata lo strumento più efficace per proteggere le persone a rischio.

L’andamento dei contagi evidenzia una predominanza dei virus H3N2 e della sua variante K. Rispetto alle stagioni precedenti, il comportamento della curva influenzale resta simile a quella del 2023-24, senza anticipi significativi come avvenuto nel 2022-23.

Tuttavia, la durata effettiva della stagione influenzale non è prevedibile con certezza, poiché dipende dalla rapidità di diffusione del virus e dalla suscettibilità della popolazione. Gli esperti indicano il periodo tra Natale e Capodanno come momento potenziale di massimo contagio, con possibili pressioni sulle strutture sanitarie, soprattutto per pronto soccorso e pediatria. Particolare attenzione va dunque ai bambini e agli anziani, ma anche a chi convive con patologie croniche o ha un sistema immunitario compromesso. La variante K, pur non aumentando la gravità della malattia, potrebbe generare più casi complessivi, allargando la fascia di popolazione colpita. Per ridurre il rischio, le autorità sanitarie invitano a non sottovalutare i sintomi influenzali e a mantenere comportamenti di prevenzione.

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