In aumento l’AIDS anche tra i più anziani

Una recente ricerca australiana ha dimostrato come, a causa dell'aumento dell'attività sessuale tra gli anziani e del mancato uso del preservativo anche nelle loro fasce di età, l'AIDS sia di nuovo in aumento.

In aumento l’AIDS anche tra i più anziani

Nuovo allarme per ciò che riguarda le patologie virali sessualmente trasmissibili: l’AIDS torna purtroppo ad aumentare come negli anni ’80 a causa del mancato uso del preservativo. Il 45% degli uomini non lo usa perché riduce la sensazione di piacere, il 9,5% perché teme di non mantenere l’erezione indossandolo e l’1% perché costa troppo.

Complici di questo nuovo aumento dei casi di AIDS sono anche gli anziani. Analizzando in 13 anni 29.000 uomini, tutti con età superiore ai 60 anni, si nota un aumento nel tempo delle malattie sessuali. Infatti, come rivela una ricerca condotta dall’Università di Adelaide, gli anziani di oggi fanno sesso quanto i giovani e anche loro tendono a non utilizzare il preservativo; l’idea diffusa tra le fasce di età più alte è infatti che il preservativo serva solo per proteggere da gravidanze indesiderate, trascurando invece la protezione da questo garantita contro le malattie sessualmente trasmissibili. Inoltre, sempre secondo questa ricerca, gli uomini più anziani hanno minor probabilità di sottoporsi ad un test dell’HIV rispetto agli uomini più giovani; quest’ultimo aspetto, relativo ai minori controlli, rende l’AIDS ancora più infida per gli anziani.

Bisogna però precisare che l’AIDS rappresenta un pericolo per tutti, indipendentemente dall’età: per i giovani rappresenta un pericolo perché causa danni alla fertilità, per gli anziani è altrettanto un pericolo perché possono insorgere complicanze che possono condurre anche alla morte.

Altro fattore non indifferente di rischio sono i tatuaggi ed i piercing, spesso realizzati in condizioni igieniche non ottimali, che consentono la diffusione della malattia.

La ricerca australiana verrà presentata durante le settimane dedicata al benessere sessuale (dal 28 settembre al 3 ottobre prossimi).

Un unico aspetto positivo in tutta questa vicenda: il vaccino contro l’AIDS sembrerebbe vicino e potrebbe essere somministrato già dall’anno prossimo. La dichiarazione è stata fatta proprio dal direttore esecutivo di UNAIDS, Michel Sidibé, durante una visita a Santiago del Cile, in occasione della quale ha detto: “Penso che l’iniezione inizierà ad essere somministrata a partire dal prossimo anno, perché la scoperta è fatta”.

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