Vannacci trova l’intesa con Salvini: "Gay non si nasce"

Il generale Roberto Vannacci, candidato al Parlamento Europeo con la Lega, ha suscitato polemiche con le sue dichiarazioni sull'omosessualità, sostenendo che non sia una condizione innata e chiedendo prove scientifiche in tal senso.

Vannacci trova l’intesa con Salvini: "Gay non si nasce"

Nel fervente clima pre-elettorale per le prossime elezioni al Parlamento Europeo, il generale Roberto Vannacci, candidato con la Lega, ha acceso le polemiche con dichiarazioni forti sull’omosessualità, che non hanno mancato di suscitare vasto dibattito e reazioni. Nonostante non sia capolista, la sua presenza in tutti i collegi elettorali segnala una strategia chiara del partito di Matteo Salvini, che sembra puntare sulla sua figura per catalizzare un elettorato conservatore e tradizionalista.

Nel dettaglio, Vannacci ha ribadito le sue visioni in un recente video su Instagram, sostenendo che l’omosessualità non sia una condizione innata e chiedendo spiegazioni scientifiche che possano contraddire la sua tesi. “Penso di aver affermato dei principi assolutamente ovvii, che non dovrebbero stupire nessuno perché ho parlato di normalità in senso statistico,” ha dichiarato Vannacci, sottolineando l’assenza di evidenze genetiche che classifichino l’omosessualità come tratto innato.

Le sue parole hanno immediatamente suscitato la reazione di Alessandro Zan, esponente del Partito Democratico e noto attivista per i diritti LGBTQIA+, che ha accusato Vannacci di alimentare una retorica dannosa e discriminatoria. “Vannacci continua a sputare odio,” ha commentato Zan, evidenziando come affermazioni del genere possano legittimare pratiche dannose come le terapie riparative.

Matteo Salvini, leader della Lega, ha invece difeso il generale Vannacci, lodando il suo impegno e la sua visione durante la presentazione del libro “Controvento” a Bari, descrivendo come, insieme a Vannacci, si propongono di portare un cambiamento nell’Unione Europea. La situazione interna alla Lega però sembra essere tutt’altro che omogenea. La candidatura di Vannacci ha creato malcontento tra molti dirigenti e militanti, soprattutto nel Nordest, tradizionalmente più moderato, e questo potrebbe avere ripercussioni sulla leadership di Salvini, soprattutto in vista delle prossime sfide elettorali e delle dinamiche interne al partito.

La controversia sulle posizioni di Vannacci potrebbe quindi non solo influenzare la sua carriera politica ma anche delineare il futuro della Lega, in un momento in cui il partito si trova a dover bilanciare tra il consolidamento della propria base elettorale tradizionalista e la necessità di non alienare un elettorato più moderato e centrista. Con le elezioni europee in arrivo, sarà cruciale vedere quale direzione prenderanno gli elettori e come questo influenzerà il panorama politico italiano e europeo.

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