L’intelligence americana ha fallito. Questa sembra essere la voce che in giornata si è diffusa nelle stanze del potere di Washington. E’ il generale Michael Flynn, prima di abbandonare la guida della Intelligence Agency, a confermare i dubbi su di un clamoroso fallimento delle organizzazioni logistiche statunitensi. Flynn dichiara infatti che i servizi americani non hanno saputo impedire all’Isis di espandersi in medioriente e gli Stati Uniti avrebbero inoltre sottovalutato la forza e la grande coalizione di questo gruppo estremista, che si sta rapidamente impadronendo dell’Iraq e della Siria, conquistando città dopo città. Fa eco alle dichiarazioni di Flynn anche il Presidente Obama che ammette la svista: “abbiamo sovrastimato la capacità dell’Iraq di combattere gli estremisti e ora i miliziani sono arrivati al punto di creare un Califfato islamico “.
La realtà dei fatti è sorta solo dopo la presa da parte dei jihadisti della città di Mosul, la seconda per grandezza in Iraq. I funzionari degli intelligence, nei giorni appena precedenti, stavano ancora valutanto la gravità della situazione e dubitavano che il gruppo islamista potesse avere la forza per realizzare un tale progetto. La presa di Mosul non è stato un colpo momentaneo come gli americani speravano, anzi, l’Isis ha infatti dimostrato un’efficacia impeccabile nei suoi piani e le truppe hanno continuato a procedere verso sud, con una capacità di penetrazione molto efficace.
Gli Stati Uniti vogliono quindi continuare la spedizione col pugno di ferro e i raid aerei della coalizione americana non si fermano; l’obiettivo degli ultimi attacchi sono state delle raffinerie di petrolio passate negli ultimi giorni sotto al controllo dell’Isis. Intanto il portavoce del gruppo islamista pubblica un audio su internet in cui avvisa i popoli occidentali: “continuare i bombardamenti contro i jihadisti in Siria porterà la guerra nei vostri Paesi”.
Ma cosa ne pensano i politici italiani di queste minacce rivolte a tutto il mondo occidentale? Anche per l’Italia il livello di allerta sembrerebbe alto. Il Ministro dell’Interno Angelino Alfano spiega che il pericolo più grande è rappresentato dai “foreign fighters”, combattenti che dall’Europa sono partiti per la Siria seguendo lo Stato islamico, i quali sarebbero in grado di tornare in patria e colpire obiettivi sensibili. Al momento, spiega, non sono state individuate minacce concrete per l’Italia ma bisogna comunque essere preparati ad ogni evenienza.