Usa, fumata grigia tra Obama e i repubblicani per la fine dello shutdown

Barack Obama ha sostanzialmente respinto la proposta repubblicana di innalzare temporaneamente il tetto del debito, ma le trattative continuano

Usa, fumata grigia tra Obama e i repubblicani per la fine dello shutdown

Ancora niente accordo tra il presidente Barack Obama e i repubblicani, a dieci giorni dallo shutdown che ha paralizzato gli Stati Uniti.

Infatti, per cercare l’intesa che faccia ripartire lo stato federale, bloccato per la mancata approvazione della legge di bilancio, i repubblicani, guidati da John Boehner, avevano proposto uno sfondamento del debito per sei settimane, al fine di creare lo spazio negoziale necessario per un accordo di lungo termine, scongiurando così il default tecnico (il 17 ottobre gli Usa raggiungeranno il tetto imposto per legge all’indebitamento e non saranno più in grado di rispettare i propri impegni finanziari) ed arrivando ad una ripresa delle attività del governo.

Ma Barack Obama ha sostanzialmente respinto la proposta di sfondamento del debito avanzata dai repubblicani perché “subordinata all’apertura di una trattativa sull’intero pacchetto fiscale”.

“Dopo una discussione su possibili passi in avanti, non è stata presa alcuna decisione specifica” si legge in una nota della Casa Bianca emessa al termine del vertice, durato oltre un’ora e mezza, tra il presidente Barack Obama e una ventina di deputati del partito repubblicano, guidati da John Boehner. Tuttavia, conclude la nota, “il presidente non vede l’ora di fare progressi continuando il confronto con tutti i componenti di Capitol Hill. L’obiettivo del presidente resta quello di assicurare che siano pagate le bollette che abbiamo sostenute, riapra il governo e si torni a far crescere l’economia, creare posti di lavoro e rafforzare la classe media”.

Le trattative quindi continuano. “Un incontro utile. Il confronto continuerà”. Così Eric Cantor, capogruppo repubblicano alla Camera, ha commentato il meeting con il presidente Barack Obama, mentre i leader democratici al Congresso aprono alla trattativa ponendo però come condizione necessaria la chiusura dello shutdown. “Possiamo discutere la proposta di Boehner solo se includerà anche la ripresa del finanziamento delle attività del governo” afferma Harry Reid, capo della maggioranza al Senato.

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