Le unioni civili sono appena state approvate, e già Angelino Alfano è dovuto intervenire per ribadire il suo “no” alle adozioni gay, giudicate dal leader del Nuovo Centrodestra inaccettabili. Alfano ha infatti ribadito, all’indomani dell’approvazione della legge sulle coppie di fatto, di avere stipulato un patto con Matteo Renzi per evitare che le stepchild adoption possano diventare realtà in Italia.
“Per noi non può rientrare dalla finestra ciò che abbiamo chiuso fuori dalla porta” ha spiegato il numero uno del Ndc, tranquillizzando tutti coloro che temevano che le stepchild adoption potessero essere introdotte successivamente, e le unioni civili ne fossero soltanto l’inevitabile preludio.
Questa condizione infatti, sottolinea Alfano: “Fa parte di un patto stipulato con Renzi ed il Governo“, un compromesso per far sì che le unioni civili venissero approvate, ma che sulle adozioni gay (e sulla conseguente chimera dell’utero in affitto) venisse posto il veto anche in futuro.
Il ministro dell’Interno ha poi riferito che, se avesse dato ascolto ai radicali che gli avevano suggerito di rompere i rapporti con Renzi, a quest’ora: “Ci sarebbe stato un accordo con Grillo, ed avremmo avuto davvero il matrimonio gay paritario a quello previsto nel codice civile“, con tanto di adozioni gay.
Ma se le unioni civili sono state accettate dal presidente del Nuovo Centrodestra, al contrario l’ipotesi dell’approvazione delle adozioni gay e dell’utero in affitto – sulla quale si potrà spingere mediante lo strumento del referendum abrogativo, a dire di Alfano – non è ritenuta plausibile.