Un’alunna di 13 anni risponde al tema choc della maestra: "I confini esistono e vanno rispettati"

La professoressa di italiano assegna ai suoi alunni un tema dal titolo inequivocabile:"Siamo tutti stranieri". Una giovane allieva - però - replica in modo patriottico: "L'Italia è nostra e va amata".

Un’alunna di 13 anni risponde al tema choc della maestra: "I confini esistono e vanno rispettati"

Ancora una volta una scuola italiana smette di insegnare materie didattiche per impartire lezioni di indottrinamento ideologico. Questa volta è successo agli alunni del terzo anno di una scuola media, che si sono ritrovati a trattare un tema con una traccia che era tutta un programma: “Siamo tutti stranieri”.

La traccia proposta da una insegnante di italiano doveva essere l’ennesimo tentativo di ammaestramento “buonista” sull’immigrazione. Tentativi che nelle scuole italiane stanno ormai facendosi sempre più frequenti, insieme alle lezioni gender, con l’obiettivo di rendere accettabile l’accoglienza dei profughi secondo i diktat della sinistra.

L’insegnante, però, questa volta ha avuto una cattiva sorpresa. Perché una sua allieva ha presentato un tema pieno di riferimenti patriottici, sostenendo a chiare lettere che i confini nazionali esistono, che l’Italia è una nazione con una sua identità, una sua lingua, una sua cultura, e che tutto questo non può essere abbattuto per fare un favore ai sostenitori dell’accoglienza a tutti i costi.

Il tema della ragazzina è stato condiviso anche da Giorgia Meloni sul suo profilo Facebook. Con tanto di commento di elogio della deputata per una alunna che si è ribellata a questo ennesimo modo di inculcare ideologie di sinistra a ragazzi trattati sovente come cavie da laboratorio per indottrinamenti politici.

Ma cosa ha scritto l’alunna? Questo: “Sinceramente non sono d’accordo con questa affermazione, poiché i confini esistono, le bandiere esistono, l’amore per la patria esiste. Quando passo sotto il maestoso Colosseo, quando cammino davanti all’Altare della Patria, il mio cuore viene trafitto da un sentimento di appartenenza”.

Non è nazionalismo: è patriottismo. Un sentimento che accomuna molti italiani. Come la bambina che, malgrado la sua tenera età, conosce la storia italiana, le guerre combattute per l’indipendenza, l’unità nazionale, ma che soprattutto ha voluto ribadire che i confini ci sono e vanno rispettati, che non puoi cancellarli in nome di una retorica dell’accoglienza insensata e pericolosa.

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