Ue: negata la divulgazione degli atti sulla preparazione dell’Italia alla pandemia

La commissione Europea ha di recente negato la divulgazione, dietro richiesto di un giornalista, degli atti sulla preparazione alla pandemia dell'Italia.

Ue: negata la divulgazione degli atti sulla preparazione dell’Italia alla pandemia

Potrebbe minare l’interesse pubblico in termini di sicurezza pubblica” questo è solo uno stralcio della lettera di motivazione inviata dalla Commissione Europea dopo che un giornalista aveva fatto espressa richiesta, precisamente lo scorso 22 febbraio, di accedere alle autovalutazioni triennali degli Stati dell’Unione Europea.

Di cosa si tratta? Cosa sono esattamente gli atti di autovalutazione? Sono di fatto una serie di contromisure che ogni stato membro dovrebbe adottare in caso di minaccia transfrontaliera per la salute pubblica, consistenti in una serie di punti in cui vengono rese note le norme di preparazione e risposta, monitoraggio e valutazione di eventi che possono mettere a rischio la salute pubblica, come in questo caso una pandemia.

Di seguito segue quanto riportato dalla lettera di giustificazioni della Commissione Europea, dopo che è stato deciso di negare l’accesso alle suddette autovalutazioni. La lettera è stata letta dall’Agi e inviata al cronista Mediaset, Giorgio Sturlese Tosi. 

Ecco quanto si legge: “La divulgazione pubblica dei documenti, completa o parziale, potrebbe mettere a repentaglio le misure adottate dalle autorità italiane per rispondere all’emergenza sanitaria, quindi minare la protezione dell’interesse relativo alla sicurezza pubblica“. 

Ciononostante, tramite un accesso agli atti al Ministero della Salute, il team dei legali dell’azione civile portata avanti dalle vittime del Covid, sono comunque riusciti a reperire le informazioni che cercavano. L’avvocato Consuelo Locati ha di fatto dichiarato: “Siamo entrati in possesso delle ultime autovalutazioni disponibili inoltrate dall’Italia il 7 Novembre 2017. Si dichiara all’Europa che il piano pandemico è stato aggiornato l’ultima volta nel 2009“. L’avvocato aggiunge inoltre che l’Italia, insieme a un altro stato membro, sono stati gli unici a non trasmettere le autovalutazioni sullo stato della propria preparazione in caso di minacce transfrontaliere, che avevano come scadenza inderogabile il mese di novembre del 2014. In ultimo l’avvocato dichiara: “La conferma avviene anche dai documenti che abbiamo richiesto al Ministero“.

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