Studente in visita fa il gesto della beretta a Meloni

Un giovane studente del liceo scientifico Augusto Righi di Roma ha mimato il gesto della beretta verso la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni durante la sua visita al Senato.

Studente in visita fa il gesto della beretta a Meloni

Durante una visita al Senato italiano, un episodio ha suscitato grande scalpore e discussioni all’interno dell’istituzione politica e oltre. Un giovane studente del liceo scientifico Augusto Righi di Roma, presente nella tribuna del pubblico, ha rivolto alla Presidente del Consiglio Giorgia Meloni un gesto con le mani che mimava una beretta, nel bel mezzo dell’intervento della premier.

Questo gesto, avvenuto in un contesto solenne come quello del Senato e in una giornata che ricordava l’anniversario deò caso di Marco Biagi, un servitore dello Stato che ha perso la vita per il suo impegno istituzionale, ha immediatamente sollevato un’ondata di reazioni.

La Presidente Meloni ha espresso la sua gratitudine per la solidarietà ricevuta dai parlamentari, sottolineando la gravità di un simile comportamento in un luogo dedicato al dibattito e alle decisioni politiche del Paese. Anche il Presidente del Senato, Ignazio La Russa, ha evidenziato il gesto dell’allievo, condannandolo fermamente e apprezzando l’intervento tempestivo di una delle insegnanti presenti, che ha fermato l’azione del ragazzo.

La reazione non si è limitata alle aule politiche. La preside del liceo frequentato dallo studente, Cinzia Giacomobono, ha rilasciato dichiarazioni all’Adnkronos esprimendo dispiacere e costernazione per l’accaduto. Ha annunciato che il ragazzo sarebbe stato oggetto di un provvedimento disciplinare, ribadendo che tali comportamenti non riflettono i valori di democrazia e rispetto che l’istituto si impegna a trasmettere ai suoi studenti.

La preside ha inoltre scritto una lettera di scuse indirizzata al Senato, a nome dell’intero corpo docente e degli studenti, sottolineando come l’episodio contrasti profondamente con l’impegno dell’istituto nella promozione del dialogo, del confronto democratico e della tolleranza. La lettera enfatizza la decisione di punire il comportamento dell’allievo con la severità che merita, coinvolgendo anche la sua famiglia, e di utilizzare l’accaduto come spunto di riflessione educativa.

L’episodio ha sollecitato un’ampia riflessione sulle responsabilità educative delle istituzioni scolastiche e politiche, sulla promozione dei valori democratici e sul rispetto delle figure istituzionali, ribadendo l’importanza di un dialogo costruttivo e rispettoso anche nelle sedi più alte del dibattito pubblico.

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