Stop al Reddito di Cittadinanza dal 2024. La reazione di Giuseppe Conte: "Disposti a tutto per difenderlo"

La manovra economica da 35 miliardi di Giorgia Meloni prevede l'abolizione del Reddito di Cittadinanza per il mese di gennaio 2024. Una decisione che però non viene accettata da Giuseppe Conte, leader del Movimento 5 Stelle.

Stop al Reddito di Cittadinanza dal 2024. La reazione di Giuseppe Conte: "Disposti a tutto per difenderlo"

Il Governo Meloni sta percorrendo la strada per abolire definitivamente il Reddito di Cittadinanza. In un intervento avvenuto nel mese di ottobre, il Presidente del Consiglio aveva sottolineato come il RdC fosse una sconfitta del paese giacché, per gli occupabili, l’unica soluzione è il lavoro e non solamente un sussidio economico.

La manovra di 35 miliardi di euro è stato approvato in serata e, oggi alle 10 del mattino, ci sarà una conferenza stampa. Intanto su Telegram Giorgia Meloni ha mostrato tutto il suo entusiasmo: “In conferenza stampa illustrerò nello specifico tutti i provvedimenti di un’importante e coraggiosa manovra economica a sostegno dei cittadini, con particolare attenzione ai redditi bassi e alle categorie in difficoltà. L’Italia torna a correre”.

Abolizione del Reddito di Cittadinanza nel 2024

La novità più importante è sicuramente l’abbolizione del Reddito di Cittadinanza per il mese di gennaio del 2024. Intanto dal 1° gennaio 2023 sarà riconosciuto alle persone dai 18 ai 59 anni il reddito nel limite massimo di 7/8 mensilità invece delle attuali 18 rinnovabili e un periodo di almeno sei mesi di partecipazione a un corso di formazione o riqualificazione professionale. Chi rifiuta questa opportunità, oppure la possibilità di andare a lavorare alla prima proposta, decade il beneficio del reddito. Resta invece il reddito per le persone inoccupabili.

Poi, come riportato dal sito “Adnkronos“, ci saranno: “Assunzioni a tempo indeterminato con una soglia di contributi per chi ha già un contratto a tempo determinato e in particolare per le donne under 36 e per i percettori del reddito di cittadinanza.

Le altre manovre economiche comprendono le pensioni anticipate a 41 anni di contributi e 62 anni di età anagrafica (quota 103) mentre, per chi decide di restare a lavoro, ci sarà una decontribuzione del 10%. Viene prorogata per il 2023 Opzione donna con modifiche: in pensione a 58 con due figli o più, 59 con un figlio, 60 altri casi.

L’attacco di Giuseppe Conte sulle ultime novità legate al RdC

Il focus però è incentrato quasi interamente sul RdC. Difatti il leader del M5S Giuseppe Conte ha promesso di dare battaglia per mantenere il reddito in Italia:Siamo disposti a tutto per difendere il reddito di cittadinanza. Siamo disposti a dare battaglia in tutte le sedi, istituzionali e nelle piazze, se il governo andrà avanti con questo indegno proposito di smantellare il reddito di cittadinanza. Un governo che ha come obiettivo quello di smantellare il reddito di cittadinanza è un governo che ha completamente perso il contatto con la realtà delle difficoltà economiche e sociali che attraversano il Paese”.

Gli attacchi di Giuseppe Conte però non si fermano qui: “È disumano tagliare il reddito di cittadinanza anche solo alle persone occupabili. Si tratta di una platea di 660mila persone, molte delle quali hanno già compiuto 50-60 anni, hanno grosse difficoltà a ricollocarsi sul mercato del lavoro e non hanno di che mangiare. Ecco perché – ribadisce Conte – il M5S è pronto a tutto, a contrastare questo proposito disumano del governo scendendo anche nelle piazze, non solo nelle sedi istituzionali”.

Si lavora anche a un possibile asse con il Partito Democratico (PD), sottolineando che spera come le forze politiche siano dalla sua parte per difendere i bisogni delle persone più povere. Infine rivela come il Governo, con l’abolizione del Reddito di Cittadinanza, stia solamente giocando sulla pelle di famiglie che a stento pagano la bolletta e fanno la spesa.

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