Questo articolo tratto dalla “stampa che conta” getta lo sguardo sull’attualità delle relazioni Spagna-Germania attraverso le dichiarazioni di soggetti appartenenti al mondo istituzionale e all’opinione pubblica della penisola iberica.
E’ interessante per iniziare a farsi un’idea di che percezione ci sia del processo di integrazione europea, in un momento di profonda crisi che spinge a riconsiderare il modello tedesco, di fatto imposto a tutta l’Eurozona. La Germania riformato in anticipo sugli altri, ha depresso la domanda interna per primeggiare nell’export. Bravura o slealtà? Se tutti esportano per adeguarsi a tale assetto economico, chi è che importa?
Cominciamo ad interrogarci insieme.
“Il disappunto spagnolo verso la Germania cresce coi morsi dell’austerità”, di Tobias Buck (Financial Times).
Quando gli spagnoli parlano di Germania e di leader della Germania in questi giorni, è difficile non notare un tocco di gelo.
Sulle colonne dei giornali, nei sondaggi e nelle conversazioni di tutti i giorni, ci sono segni di crescente malcontento verso Berlino.
I sondaggi evidenziano un sentimento diffuso in Spagna secondo cui la Germania sarebbe diventata troppo potente in Europa, e al tempo stesso troppo riluttante ad aiutare i paesi in recessione, degradati a periferia del continente.
Angela Merkel, la cancelliera tedesca, è la principale parafulmine, criticata e ridicolizzata in egual misura per il suo ruolo di campionessa di austerità. La sua popolarità in Spagna è nettamente diminuita e le sue politiche accusate di peggiorare il problema della disoccupazione nazionale.
Poco più di un anno fa, gli spagnoli consideravano la Merkel come il loro leader più ammirato in Europa. Ora è scivolata sotto i leader di Francia, Italia e Regno Unito.
“I paesi dell’Europa meridionale hanno un problema in questo momento, e si chiama Merkel”, dice Manuel Conejero, il proprietario di una piccola impresa di costruzione nel centro di Madrid.
“I tedeschi hanno perso due guerre ad un costo molto elevato per loro. Ora sono abbastanza intelligenti per vincere questa nuova guerra senza sparare un solo colpo, mentre gli altri paesi sono rimasti feriti.”