Salvini: "I mei figli sono i 60 milioni di italiani". La risposta ironica del web e del sindaco Sala

Matteo Salvini risponde alla procedura d’infrazione della Commissione europea nei confronti dell’Italia, definendo gli italiani come suoi figli da sfamare. Il web ed il sindaco di Milano Sala ironizzano e rispondono così al ministro.

Salvini: "I mei figli sono i 60 milioni di italiani". La risposta ironica del web e del sindaco Sala

Continua il tour elettorare del ministro dell’Interno Salvini, che nei giorni scorsi ha fatto tappa a Foligno, in provincia di Perugia, e che, in questa occasione, è ritornato a parlare della procedura d’infrazione che la Commissione europea ha chiesto di aprire nei confronti dell’Italia, a causa del debito pubblico dell’anno scorso, di quest’anno, e del 2020.

Per far comprendere al meglio il proprio pensiero, Matteo Salvini ha voluto usare una metafora in cui definisce i 60 milioni di italiani come suoi figli. “Se mio figlio ha fame e mi chiede di dargli da mangiare“, dice il ministro dell’Interno, “ma Bruxelles mi dice ‘No Matteo, le regole europee ti impongono di non dare da mangiare a tuo figlio’, secondo voi io rispetto le regole di Bruxelles o gli do da mangiare?“, continua Salvini, sottolineando come per lui venga e verrà sempre prima il figlio, che – nella fattispecie – corrisponde a tutti e 60 i milioni di italiani.

La metafora del leader della Lega non è passata inosservata, specialmente al web che ha iniziato subito ad ironizzare quanto detto dal vicepremier tramite post, meme e frasi pubblicate nel social Twitter, mandando anche in tendeza l’hasthtag #60milionimenouno.

I molti contrari a Matteo Salvini

Tra i molti che non si sentono figli del ministro dell’Interno, troviamo anche il sindaco di Milano Beppe Sala, che già in passato ha definito Salvini come un “bulletto sovranista”. Questa volta parla ai giornalisti dal palco di un evento della Fondazione Tim e, ai molti che gli ripropongono la frase detta dal leader della Lega a Foligno, risponde di non voler Salvini neanche come zio

Concorde con queste opinione anche Vincenzo Milano, che su Twitter scrive di aver già avuto un padre di cui andare fiero e, così come lui, anche moltissimi altri utenti del social che affermano di essere tra coloro che non hanno votato il vicepremier e che non vogliono averlo nel loro albero genealogico.

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