Salvini criticato dai sindacati di polizia per i ritardi nel pagamento degli straordinari

Sono arrivate le parole del segretario della Silp che ha criticato duramente i quattordici mesi di operato di Matteo Salvini in qualità di ministro dell'Interno.

Salvini criticato dai sindacati di polizia per i ritardi nel pagamento degli straordinari

In questi giorni si sono create delle polemiche intorno alla persona di Matteo Salvini, in quanto non avrebbe pagato gli straordinari alla polizia e di questa situazione dovrà occuparsene il nuovo ministro Lamorgese. Sono arrivate le pesanti parole del sindacato della polizia Silp Cgil, che ha voluto denunciare con forza questo ritardo e ha voluto darne una prova evidente.

Sono stati pubblicati i documenti, ed era già arrivata una lettera lo scorso 26 giugno, dove si sottolineavano gli inaccettabili ritardi nel pagamento delle prestazioni di lavoro straordinario, a partire dal mese di febbraio del 2018. Tre mesi più tardi, e precisamente il 9 settembre scorso, sulla pagina Facebook del sindacato, è arrivata la risposta chiara del Viminale, che ha voluto rispondere alla richiesta.

La risposta arrivata dal ministero al sindacato della Silp Cgil

Queste sono le parole: “Sono in corso le iniziative finalizzate al reperimento delle necessarie risorse aggiuntive (che – ndr) verranno retribuite entro l’anno 2020″. Il ministero ci ha tenuto a chiarire la questione e che il riferimento agli straordinari riguarda il periodo intermedio tra il 2018 e il 2019.

Nel comunicato è stato specificato che le prestazioni saranno messe in liquidazione in presenza dell’accertata disponibilità finanziaria. Il pagamento per le ore di straordinario prestate nel 2018 potranno essere recuperate entro il 31 dicembre del 2019 e, nel caso in cui ciò non dovesse accadere, la retribuzione avverrà entro il 2020.

Sono arrivate le dichiarazioni del segretario della Silp, corrispondente al nome di Daniele Tissone, che non ha risparmiato gli attacchi nei confronti del leader della Lega, Matteo Salvini. Tissone ha fatto intendere che, per quattordici mesi, ha operato un ministro dell’Interno che in realtà non ha messo delle risorse sufficienti per le esigenze dei propri poliziotti. Infine, è stata fatta una richiesta al nuovo governo: “Pretendiamo e auspichiamo un cambio di rotta”.

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