Non si placano le polemiche riguardo alla possibilità di erigere nuove moschee a Milano, ed in prima linea per il “no” c’è sempre Matteo Salvini, il Segretario di Lega Nord che da sempre si è detto contrario all’eventualità che sul suolo milanese possano essere assegnati lotti destinati all’erezione di luoghi di culto islamico.
L’uscita di Matteo Salvini è stata una replica al candidato sindaco per il Centrodestra Stefano Parisi che non più tardi di sabato scorso aveva ipotizzato l’apertura per la costruzione di nuove moschee nel milanese. Ma il leader del Carroccio non ha esitato a schierarsi contro questa eventualità, alimentando la spaccatura in seno alla coalizione.
“Dove c’è la Lega in amministrazione in questo momento storico, una moschea non ci sta. Dove governa la sinistra chiediamo referendum” ha sentenziato Salvini, ponendosi di fatto in aperto contrasto con le idee di Parisi, il quale invece aveva invocato una legge nazionale affinché si potesse avere una base comune dalla quale partire per poter decidere.
Parisi aveva chiosato, testualmente: “C’è bisogno di una moschea a Milano“, una frase che il leader leghista ha trovato oltremodo indigesta, e non ha mancato di farlo notare. Il candidato sindaco di Milano ha subito incassato la solidarietà dell’Opposizione sulla questione, arrivata per bocca di Beppe Sala, suo avversario alle prossime elezioni.
Sala, candidato per il Centrosinistra, ha infatti offerto il proprio supporto morale a Parisi, senza perdere però occasione di fare propaganda elettorale: “Salvini vuole il tutti contro tutti, la città Far West in cui conta solo gridare nei talk show della tv. I milanesi invece chiedono che si affrontino i problemi per risolverli al meglio. Questo noi vogliamo fare e faremo“.
Per la questione moschee dunque, il Centrodestra del capoluogo lombardo è ancora ampiamente spaccato. E per ora persino Silvio Berlusconi, quando interpellato sul tema, ha affermato di non voler rilasciare dichiarazioni in merito al momento.