Matteo Salvini ha attaccato duramente, e con un certo sarcasmo, lo scrittore Roberto Saviano autore di un video pubblicato sul sito di Vanity Fair: lo scrittore ha annunciato che, per la promozione della sua nuova opera nelle librerie, sarà presentato da giovani nati in Italia e vissuti in Italia, ma che non hanno il passaporto tricolore poiché nati da genitori stranieri. Il suo atto di battaglia per lo Ius Soli e contro il teppismo della Lega.
Il leader della Lega ha commentato su Facebook: “Portare nelle librerie la battaglia per lo ius soli vuole essere una risposta al TEPPISMO di SALVINI e della LEGA”. Io teppista??? Robertino “Ius SOLA” Saviano ormai è ossessionato. Ha il cuore a sinistra, ma il portafoglio a destra. Buonanotte teppisti”. Roberto Saviano ha scelto una promozione decisamente accattivante per il suo nuovo libro, “Bacio feroce”: la mossa pubblicitaria dell’immigrato clandestino è destinata a suscitare clamore. Nel video, pubblicato in esclusiva sul sito di Vanity, illustra il progetto dettagliatamente dicendo che ragazzi italiani a tutti gli effetti, che si percepiscono italiani, che hanno frequentato le nostre scuole e università, che parlano i nostri dialetti, che contribuiscono attivamente a far crescere l’Italia economicamente, artisticamente e culturalmente, per una legge ottusa e iniqua incredibilmente non sono italiani.
Secondo lo scrittore negare tale diritto sarebbe controproducente anche economicamente perchè perderemo un’immensa ricchezza, sono la parte migliore del Paese, sono ragazzi desiderosi di riscatto. Per Saviano lo ius soli è estrema fonte di ricchezza, ricalcando il mantra boldriniano. Lo scrittore afferma che essere presentato da ragazzi che non hanno il passaporto, ma che sono italiani a tutti gli effetti, significa rispondere al teppismo della Lega Nord, di Matteo Salvini e di grossa parte dell’opinione pubblica.
Da tempo fra Salvini e Saviano non corre decisamente buon sangue: Salvini il 16 agosto scorso, durante una festa leghista, lo aveva definito uno “che conta meno di zero” dicendo che i grandi scrittori sono ben altri, gli uomini che combattono la Camorra in trincea e non vanno in televisione a fare i fenomeni con la scorta pagata dai cittadini italiani.
Salvini aveva addirittura promesso di toglierli la scorta: “Se andiamo al governo, dopo aver bloccato l’invasione, gli leviamo l’inutile scorta” Saviano aveva contrattaccato definendolo un politico improvvisato, che tramite affermazioni banali attrae le canaglie razziste, un bullo che attacca tutti.
La mafia è stata la miccia che ha acceso lo scontro tra Saviano e la Lega: nel 2010 lo scrittore, ospite di “Vieni via con me” di Fabio Fazio, raccontò in prima serata le infiltrazioni di ‘Ndrangheta e Cosa Nostra nei comuni del Nord. Roberto Maroni, all’epoca ministro degli Interni, sentenziò che della mafia al Nord non vi era neanche l’ombra. La Lega coesa aderì in massa alla raccolta di firme contro lo scrittore.