Riforma della pubblica amministrazione: impronte digitali per combattere l’assenteismo

La riforma della pubblica amministrazione prevede tempi più brevi per le procedure concorsuali, aiuti alle amministrazioni in difficoltà, e la lotta contro l'assenteismo.

Riforma della pubblica amministrazione: impronte digitali per combattere l’assenteismo

È finita l’epoca delle truffe“, lo ha detto all’ANSA, Giulia Bongiorno, ministro della pubblica amministrazione, mentre parlava della possibile entrata in vigore della legge “Concretezza”, il cui regolamento è stato inviato, oggi, al Garante della privacy.

Esulta il ministro Bongiorno, per le novità previste dalla legge, quali la riduzione significativa dei tempi delle procedure concorsuali, le nuove risorse in settori significativi della pubblica amministrazione, gli aiuti alle amministrazioni che non ce la fanno da sole, e la proposta di un metodo di lotta innovativo contro l’assenteismo, da cui è difficile sottrarsi, che consiste nella raccolta delle impronte digitali e nell’utilizzo della video-sorveglianza nella pubblica amministrazione.

La legge “Concretezza”

Il regolamento della legge “Concretezza” è pronto in tutte le sue parti e, secondo quanto scrive l’ANSA, in giornata è stato inviato al Garante della privacy, dopo di che verrà sottoposto alla lettura della Conferenza Unificata e del Consiglio di Stato per raccogliere i loro pareri. Tutti i decreti attuativi riguardanti l’istituzione del “Nucleo per la Concretezza sono rimandati ai prossimi mesi, e dovranno essere ultimati entro settembre.

Se il regolamento attuativo sarà operativo come previsto, il dipendente pubblico dovrà marcare la presenza in ufficio porgendo il dito, mentre una telecamera ne riprenderà la scena. Questa è una delle possibili attuazioni della legge che, parlando di “verifica biometrica“, potrebbe prevedere, in alternativa, il controllo dell’iride, metodo che sembra essere già stato messo da parte dal ministro della pubblica amministrazione, prediligendo quello delle impronte digitali. In qualsiasi caso, i dati saranno al sicuro, perché immediatamente criptati e trasformati in codici alfanumerici.

La ‘verifica biometrica’ verrebbe messa in atto in modo graduale, a partire dalle amministrazioni più grandi e, solo in seguito e pian piano, raggiungerà tutto il territorio italiano. Restano comunque da sentire i pareri del Garante della Privacy, della Conferenza Unificata, e del Consiglio di Stato, prima di giungere a conclusioni affrettate.

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