Renzi: “USA nostri amici, difficile peggiorare mio inglese”

Matteo Renzi torna a parlare inglese in occasione del Memorial Day a Firenze. Linda Douglass: "Il tuo inglese è molto migliorato", ed il Presidente del Consiglio risponde: "Difficile peggiorare"

Renzi: “USA nostri amici, difficile peggiorare mio inglese”

“Grazie agli Stati Uniti d’America. Il popolo americano è il nostro principale amico ed alleato”. Parole firmate Matteo Renzi, che in occasione delle celebrazioni per il Memorial Day, andate in scena presso il Cimitero Militare Americano dei Falciani, situato a San Casciano di Val di Pesa (Firenze), è tornato a dar sfoggio della propria passione per la lingua inglese; una passione non esattamente corrisposta dal medesimo idioma, forse risentito con Renzi per essere stato grottescamente strapazzato dal Premier italiano durante il famoso “shish-speech”. Fu un discorso che fece fatto il giro del globo, generando un’incredibile ondata di commenti ironici e video-parodie.

Persino Linda Douglass, consorte del diplomatico John R. Phillips, non è riuscita a trattenersi ed ha lanciato una frecciatina a Renzi, alludendo velatamente alla leggendaria orazione del Presidente del Consiglio avvenuta al Digital Venice dello scorso 8 Luglio 2014. Una supercazzola internazionale, che non ha però attecchito nelle menti degli anglofoni presenti, i quali si sono invece limitati ad un imbarazzatissimo applauso privo di commenti al termine della performance. “Il tuo inglese è molto migliorato” ha infatti osservato la Douglass, al termine del nuovo discorso di Renzi.

“Anche perché peggiorare era difficile” ha prontamente ribattuto il Premier, che pur sprovvisto di un inglese british (anche solo lontanamente), ha comunque dato sfoggio di un buon senso dello humor. Ma il Memorial Day è innanzitutto una cerimonia per commemorare i caduti, e per questo sono stati suonati l’inno italiano e quello americano, in onore della memoria dei 4.000 militari statunitensi sepolti presso il cimitero militare, rimasti uccisi nel corso della Seconda Guerra Mondiale.

“Il nostro compito è essere degni di questo luogo” ha inoltre affermato Matteo Renzi, specificando che: “Dobbiamo essere degni dei tanti giovani che hanno perso la vita nel nome della democrazia e della libertà. Questi giovani sono morti anche per noi”. Parole al miele per gli storici alleati statunitensi, corollate dalla chiusura immancabilmente dedicata alla questione-terrorismo: “Noi oggi rispondiamo a coloro che sfidano i nostri valori, a coloro che attaccano la nostra società libera e la nostra cultura, a chi vorrebbe farci vivere nel terrore restando uniti”.

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