Renzi e il dramma del padre. “E’ il secondo Natale da indagato. E’ distrutto"

Continuano le accuse rivolte al padre di Matteo Renzi, Tiziano Renzi. La vicenda riguardante Banca Etruria è in mano alla procura di Arezzo che attualmente sta indagando sui presunti legami societari tra il padre del premier e Lorezo Rosi

Renzi e il dramma del padre. “E’ il secondo Natale da indagato. E’ distrutto"

“Sono onorato che i magistrati studino con attenzione tutte le vicende e non dirò mezza parola perché penso che il rispetto tra i poteri sia tra le migliori cose dell’Italia“ con queste parole il premier Matteo Renzi si esprime in merito alla vicenda che vede coinvolto suo padre Tiziano Renzi con l’ultimo direttore di Banca Etruria, Lorenzo Rosi, indagato dalla Procura di Arezzo.

L’accusa partita dal consigliere regionale toscano di Fratelli d’Italia, Giovanni Donzelli, verso Tiziano Renzi, è di aver organizzato tramite legami societari sospetti con Rosi un arricchimento dei familiari del Presidente del Consiglio.

Donzelli sostiene che Tiziano Renzi abbia intrapreso delle collaborazioni con Rosi, inclusi i progetti di realizzazione degli outlet, non solo per agevolare diversi familiari del premier ma anche altri uomini appartenenti alla sua stretta cerchia.

Il capogruppo di FdI ha affermato “che i genitori del capo del governo hanno volontariamente omesso di citare le loro reali cariche societarie in Banca Etruria nella dichiarazione che devono alla presidenza del Consiglio. Sul sito di Palazzo Chigi non ve n’è traccia. In un Paese normale, Matteo Renzi si sarebbe già dovuto dimettere”.

Riguardo ai commenti sulla situazone, Matteo Renzi sta vivendo un periodo difficile per la vicenda in cui è coinvolto suo padre, e da Leopolda fa sapere che Tiziano Renzi è molto affranto e dovrà trascorrere il suo secondo Natale da indagato, nonostante molte persone che gli stiano restando vicino credendo nella sua innocenza.

Ad intervenire sulla situazione anche Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia, che ha dichiarato la volontà di sentir dire da Renzi, che suo padre Tiziano non era in affari con Banca Etruria, e che sua madre non era davvero l’amministratore di una società che l’uomo aveva fondato con Lorenzo Rosi.

La Meloni ha chiaramente espresso il suo dissenso sul fatto che Matteo Renzi mantenga la carica di Presidente del Consiglio qualora le prove dovessero confermare il coinvolgimento di suo padre con Lorenzo Rosi. Il motivo della disapprovazione della Meloni riguarda proprio la catastrofica gestione di Banca Etruria che metterebbe in cattiva luce il governo italiano, soprattutto dopo il suicidio di Luigino D’Angelo, morto dopo essere stato ingannato dai promotori finanziari di Banca Etruria.

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