Il Reddito di libertà è un contributo economico pensato per sostenere le donne vittime di violenza, che si trovano in condizioni di particolare vulnerabilità economica. L’iniziativa ha l’obiettivo di offrire un aiuto concreto a chi, dopo aver subito violenze fisiche, psicologiche o economiche, intraprende un percorso di autonomia e ricostruzione della propria vita. L’importo riconosciuto è di 500 euro al mese, erogati per un massimo di 12 mesi consecutivi. Rispetto agli anni precedenti, quando il contributo ammontava a 400 euro, nel 2024 si registra un aumento significativo, grazie allo sblocco dei fondi da parte del governo per il triennio 2024-2026. A chiarire nel dettaglio le modalità di accesso e i requisiti è intervenuta l’Inps, attraverso una circolare esplicativa.
Domande: doppia finestra temporale per fare richiesta
Le donne in difficoltà che intendono accedere al Reddito di libertà devono essere assistite dai servizi sociali o da un centro antiviolenza, che certifichi la condizione di bisogno straordinario. Dopo un lungo periodo di attesa, con numerose domande rimaste inevase per l’esaurimento dei fondi, è ora possibile tornare a presentare la richiesta. L’Inps ha infatti riaperto le domande con due finestre temporali distinte:
1)Fino al 18 aprile 2024: potranno presentare domanda tutte le donne che lo scorso anno erano state escluse, pur avendone diritto, a causa della mancanza di risorse disponibili. Si stima che si tratti di circa 3.000 donne su 6.000 domande totali rimaste senza risposta.
2)Fino al 31 dicembre 2024: resta aperta la possibilità di inoltrare nuove richieste per tutte le altre donne che rientrano nei criteri stabiliti dal decreto.
L’istruttoria delle domande spetta ai Comuni, che dovranno verificare la presenza dei requisiti prima di trasmettere la richiesta all’Inps, incaricato della gestione e dell’erogazione del contributo. È previsto anche che le Regioni possano incrementare i fondi a disposizione utilizzando risorse proprie, trasferendole direttamente all’Istituto nazionale di previdenza.
Chi ha diritto al Reddito di libertà: tutti i requisiti
Per accedere al contributo, le richiedenti devono:
1)Essere residenti in Italia (non è richiesta la cittadinanza italiana)
2)Trovarsi in condizioni economiche di disagio o di “bisogno straordinario o urgente”, riconosciute dai servizi sociali
3)Essere seguite da un centro antiviolenza o da servizi specializzati territoriali
4)Avere il sostegno documentato da un operatore sociale o da un ente autorizzato.
Una volta completata la procedura di verifica, il contributo verrà erogato mensilmente fino a un massimo di 500 euro per 12 mesi consecutivi, direttamente sul conto della beneficiaria.
Chi ha beneficiato del reddito negli anni precedenti
Secondo i dati diffusi dall’Inps, tra il 2021 e il 2024:
1)Il 42% delle richiedenti è costituito da donne nate all’estero
2)Il 27% proviene dal Sud, il 21% dal Nord e il 9,4% dal Centro Italia
3)La fascia d’età più rappresentata è quella tra i 35 e i 54 anni, che costituisce il 61% del totale delle beneficiarie.
Questi numeri testimoniano quanto il Reddito di libertà rappresenti uno strumento fondamentale per restituire dignità, autonomia e possibilità di ricominciare a chi ha vissuto esperienze drammatiche e cerca ora un futuro diverso.