Red Ronnie si schiera dalla parte di Salvini, contestando le “sardine”

Dopo le polemiche scaturite dalle sue ultime dichiarazioni, Red Ronnie è tornato a parlare della strumentalizzazione di una canzone come “Bella Ciao”, contestando allo stesso tempo le “sardine”, create al solo fine di contrapporsi alle idee di Salvini.

Red Ronnie si schiera dalla parte di Salvini, contestando le “sardine”

Solo qualche settimana fa, le dichiarazioni di Red Ronnie sulla canzone Bella Ciao avevano innescato una lunga serie di dibattiti e polemiche. Per mezzo di un’intervista rilasciata a La Verità, il 68enne critico musicale aveva fatto sapere di non condividere la scelta di contestare Matteo Salvini utilizzando un brano simbolo della resistenza partigiana, oltre che colonna sonora di molte manifestazioni e cortei di sinistra. 

Red Ronnie, al secolo Gabriele Ansaloni, aveva infatti precisato che in un brano in cui si canta “una mattina mi son svegliato e ho trovato l’invasor”, il ruolo dell’invasore non poteva spettare al leader del Carroccio, che più che invasore è lui stesso a battersi in prima persona contro le invasioni

Alla stessa stregua, il conduttore radiofonico sul palco della manifestazione Natale in strada. Sonata siciliana, organizzato dalla Fondazione Federico II e dall’Assemblea Regionale Siciliana a pochi passi dal Palazzo Reale di Palermo, si è detto esterrefatto allo scoprire che Bella Ciao viene cantata anche al Parlamento Europeo. “Lo trovo un ossimoro, perché in questo momento l’Italia è invasa dalle leggi della Comunità europea che non sono certo pro Italia”.

Ma, come ribadito qualche settimana fa, l’ossimoro si presenta anche tra Salvini e le sardine, con queste ultime che ritiene siano state create come una sorta di atto di accanimento nei confronti dell’ex ministro degli Interni. Anche perché uno dei leader di questo movimento, in passato, aveva lavorato sia per Prodi che per la Cgil.

Red Ronnie ha poi rispedito al mittente le accuse di essere un sovranista. E, chiarendo che la sua unica intenzione rimane quella di difendere la sua nazione, ricorda che in passato, oltre ad essere stato un anarchico, ha anche avuto la tessera del PCI, smettendo poi di identificarsi con l’ideologia di quel partito per via della falsità. “Se essere sovranisti significa rivendicare il diritto di contare nella terra dove sono nato e cresciuto, allora per me è un complimento. Anzi, a questo punto sono io che mi metto a cantare ‘Bella ciao’. E’ la mia canzone, non la loro”, ha concluso il dj che dalle prossime elezioni in Emilia Romagna spera di poter assistere ad uno tsunami che possa contribuire a cambiare qualcosa sia a livello politico che sociale.

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