Aula gremita e atmosfera da occasione storica: nell’aula di Montecitorio il Parlamento, in seduta comune, ascolta il giuramento del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e il suo discorso a tratti severo con tutte le forze politiche, terminato tra gli applausi dei presenti.
Napolitano, visibilmente emozionato, si è dovuto interrompere varie volte con la voce rotta dall’emozione di essere il primo capo dello Stato a essere chiamato ad un bis del mandato. Già al momento del giuramento la voce si è incrinata. Evidente la commozione quando ha ricordato il suo lavoro instancabile fin dal primo giorno da deputato ventottenne. Applausi a scena aperta del Parlamento, che però non sono serviti a mitigare la sua severa franchezza nei confronti di tutti i responsabili delle mancate riforme di questi anni, a cominciare dalla mancata revisione della legge elettorale.
Ad ascoltarlo, il governo al completo con il premier Mario Monti fra i banchi dell’esecutivo, il leader Pdl Silvio Berlusconi seduto fra Renato Schifani e Angelino Alfano e Pier Luigi Bersani, in alto fra i banchi del Pd, un po’ defilato rispetto ai principali esponenti del partito.