La crisi umanitaria nell’est Europa imperversa ancora senza sosta procurando grande sofferenze e spargimento di sangue. La grande macchina della diplomazia internazionale è costantemente al lavoro per cercare con le parti in gioco un compromesso, una svolta per porre fine alle atrocità. Le conseguenze di questo triste scenario sono avvertite in tutta Europa, soprattutto dal punto di vista economico e sociale.
Non ne è affatto esclusa l’Italia, che al momento deve fare i conti con un crisi economica molto preoccupante è un costo delle tariffe energetiche ormai alle stelle. Nella giornata di ieri il premier Mario Draghi ha sentito il presidente russo in un lungo colloquio telefonico dove hanno toccato diversi punti salienti: ecco l’annuncio.
La telefonata con Putin
E’ stato un lungo colloquio telefonico nel quale i due leader hanno affrontato alcuni argomenti molto delicati quali soprattutto le forniture ergetiche erogate dalla Russia all’Italia, le sanzioni imposte dall’Occidente a Mosca e infine della crisi alimentare prodotta dallla chiusura dei porti ucraini. In realtà questi temi si sono rivelati strettamente legati, poichè se da un lato Putin ha garantito all’Italia la fornitura di gas, allo stesso tempo ha ribadito he la riapertura dei porti ucraini nel Mar Nero ci sarà solo con lo stop alle sanzioni.
Inoltre il Presidente della Federazione Russia ha spiegato come Mosca si stia impegnando in tutti i modi per garantire una navigazione sicura nel Mar D’Azov e nel Mar Nero, tuttavia ogni tentativo pare essere ostacolato e boicottato dall’Ucraina che, inoltre, avrebbe sospeso ogni tipo di negoziato.
Nel corso della conferenza stampa successiva al colloquio con il leader russo, il presidente Draghi così ha commentato il lungo confronto: “Nel pomeriggio ho cercato Putin per chiedergli di sbloccare il grano ed evitare una crisi alimentare mondiale. C’è stata una disponibilità a discutere, chiamerò Zelensky per verificare sul versante ucraino. Una prima iniziativa che si potrebbe cominciare ad esplorare è quella di vedere se si può costruire una possibile collaborazione tra Russia e Ucraina sullo sblocco dei porti sul Mar Nero dove sono depositati questi molti milioni di quintali di grano”. Draghi ha confermato come si sia sentito in dovere di richiedere questo colloquio per cercare in prima persona di collaborare per risolvere la crisi umanitaria in Ucraina.