Processo Ruby, Silvio Berlusconi: “Sentenza violenta, ma io resisto”

Dopo la sentenza di primo grado del Processo Ruby, Silvio Berlusconi esprime in una nota il suo rammarico: “Ero convinto che mi assolvessero perché sono innocente”. E l’avvocato Ghedini preannuncia il ricorso in appello.

Processo Ruby, Silvio Berlusconi: “Sentenza violenta, ma io resisto”

Silvio Berlusconi non si arrende, nonostante la sentenza di primo grado del Processo Ruby l’abbia condannato ad una pena di 7 anni e all’interdizione perpetua dai pubblici uffici per i reati di concussione e prostituzione minorile.

“Ero veramente convinto che mi assolvessero – sottolinea Silvio Berlusconi in una nota – perché nei fatti non c’era davvero nessuna possibilità di condannarmi. E invece è stata emessa una sentenza incredibile, di una violenza mai vista né sentita prima, per cercare di eliminarmi dalla vita politica di questo Paese”. “Non è soltanto una pagina di malagiustizia – aggiunge l’ex premier – è un’offesa a tutti quegli italiani che hanno creduto in me e hanno avuto fiducia nel mio impegno per il Paese. Ma io, ancora una volta, intendo resistere a questa persecuzione perché sono assolutamente innocente e non voglio in nessun modo abbandonare la mia battaglia per fare dell’Italia un paese davvero libero e giusto”.

GhediniDuro il commento di Niccolò Ghedini, il legale di Silvio Berlusconi, il quale parla di una sentenza “fuori da ogni logica”, facendo notare come “addirittura i giudici siano andati al di là delle richieste dei pm”. “Lo diciamo da due anni e mezzo, tre anni, che qua, a Milano, questo processo non si poteva fare”. “E una sentenza larghissimamente attesa. Faremo appello nei termini di quaranta giorni, dopo che verranno depositate le motivazioni tra novanta giorni”, ha aggiunto Ghedini.

Anche il vice premier Angelino Alfano manifesta la sua vicinanza al Cavaliere: “Ho chiamato il presidente Berlusconi per manifestargli la più profonda amarezza e l’immenso dolore di tutto il Popolo della Libertà, per una sentenza contraria al comune senso di Giustizia, al buon senso e peggiore di ogni peggiore aspettativa. L’ho invitato a tenere duro e ad andare avanti”.

santanchè“E’ una vergogna, è una sentenza politica che con la giustizia non ha niente a che fare”. Lo ha detto l’esponente del Pdl Daniela Santanché uscendo dal Palazzo di Giustizia, negando l’ipotesi che la sentenza possa essere la fine dell’esperienza di Berlusconi politico.

Dello stesso tono sono state anche le dichiarazioni della figlia del leader del Pdl Marina Berlusconi. “Non chiamiamola sentenza. Non chiamiamolo processo. Soprattutto, non chiamiamola giustizia” ha tuonato Marina aggiungendo “Quello cui abbiamo dovuto assistere è uno spettacolo assurdo che con la giustizia nulla ha a che vedere, uno spettacolo che la giustizia non si merita”. “La condanna era scritta fin dall’inizio, nel copione messo in scena dalla Procura di Milano” ha proseguito la presidente di Fininvest dopo la condanna del padre. “Tutto il castello crollerà, è certo, la verità verrà ristabilita, ma questo non basta in alcun modo a mitigare l’amarezza e lo sdegno” ha concluso Marina Berlusconi.

 

[youtube]https://www.youtube.com/watch?v=fVg7vGBKtfU[/youtube]

Continua a leggere su Fidelity News