Pensioni a 58 anni, annunciato il piano della Meloni: cosa succederà ora

Vediamo quali sono i piani del Governo per le pensioni, le novità riguarderebbero milioni di persone. Si sta cominciando a lavorare su diverse opzioni.

Pensioni a 58 anni, annunciato il piano della Meloni: cosa succederà ora

In questo periodo, si sa, gli italiani stanno facendo i conti con qualcosa che non si aspettavano minimamente, ovvero una nuova crisi economica scaturita dalle ostilità che si sono venute a creare ad Est dell’Europa, specialmente in Ucraina, entrata in contrasto con la Russia per le ragioni che tutti conoscono. La situazione ha portato al deteriorarsi dei rapporti tra il governo di Mosca e tutto l’Occidente, Italia inclusa, questo perchè molte nazioni europee e gli stessi USA hanno introdotto sanzioni contro la Russia.

Nello scorso mese di luglio come si sa ci sono state diverse novità per quanto riguarda le pensioni. In primis milioni di italiani hanno ricevuto il bonus di 200 euro, una misura fortemente voluta dall’Esecutivo per venire incontro alle difficoltà economiche della gente. Ma il nuovo Governo presieduto da Giorgia Meloni vorrebbe mettere in campo importanti misure per quanto riguarda l’età pensionabile, vediamo di cosa si tratta. 

Pensioni, le idee del Governo

Secondo quanto riferisce la stampa nazionale, il Governo potrebbe prevedere un’uscita anticipata dal mondo del lavoro a 58/59 anni. Ovviamente soltanto per chi ha una determinata soglia di anni di contributi: si tratta, in pratica, di una estensione della cosiddetta “Opzione Donna” che permette appunto alle donne che abbiano maturato, entro il 31 dicembre, un’anzianità contributiva pari o superiore a 35 anni ed un’età anagrafica pari o superiore a 58 anni (per le lavoratrici dipendenti) e a 59 anni (per le lavoratrici autonome) e che abbiano cessato ogni tipo di rapporto di lavoro dipendente.

Per quanto riguarda le proposte in mano all’Esecutivo, si potrebbe estendere la pensione anticipata anche agli uomini se questi abbiano raggiunto un’età contributiva pari a 41 anni, cosiddetta “Quota 41”. Il limite di questa riforma è però che renderebbe questo anticipoi di pensione molto simile alle attuali “Quota 101” , “Quota 100” e “Quota 102”.

Inoltre, per mettere effettivamente in pratica questo provvedimento, mancherebbero i fondi necessari, che al momento non ci sarebbero. Una questione quindi tutta in divenire, sicuramente l’Esecutivo farà sapere a breve quali saranno le intenzioni e se introdurrà, o meno, una uscita dal mondo del lavoro anche per gli uomini che hanno 41 anni di contributi.

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