Patrizio Bianchi, neo ministro dell’istruzione: "È tempo di investire in educazione"

Il nuovo ministro dell' istruzione è Patrizio Bianchi, l'uomo che aveva elaborato il piano strategico per la riapertura delle scuole, che rimase nel cassetto di Azzolina.

Patrizio Bianchi, neo ministro dell’istruzione: "È tempo di investire in educazione"

 

Nella sera del 12 Febbraio il neo presidente del consiglio Mario Draghi ha ufficializzato l’elenco dei ministri. Tra questi il nuovo ministro all’istruzione: Patrizio Bianchi. Ferrarese, 68 anni, professore e assessore, una figura “completa” che racchiude in una sola persona un tecnico e un politico. 

Studiò scienze politiche dell’Alma Mater con Romano Prodi e Alberto Quadrio Curzio. La sua formazione proseguì poi con esperienze all’estero, presso la London School of Economics. Prima docente di Economia e Politica industriale poi, dal 2004 al 2010, rettore dell’università di Ferrara dove è tuttora titolare della  della Cattedra Unesco “Educazione, crescita ed eguaglianza”.

Bianchi è anche un autore prolifico, ha pubblicato ben 40 libri e più di 250 pubblicazioni. Politicamente affine alle teorie Prodiane, il nuovo ministro può vantare un curriculum di tutto rispetto, già assessore scuola università e lavoro della sua regione ( Emilia Romagna). Durante il suo assessorato regionale ha gestito la ricostruzione delle scuole colpite dal terremotonel maggio 2012.

In tempi recenti, a capo della task force incaricata di pianificare il piano di rientro a scuola valutando tempi e modi per poter ripartire a Settembre, piano che fu presentato al ministro ma mai attualizzato. Bianchi in quell’occasione propose un piano dettagliato, dopo aver ascoltato tutte le voci del mondo della scuola, tentando di fornire soluzioni pratiche e concretizzabili per il riavvio in sicurezza ed efficienza della scuola nonostante la pandemia in corso.

Lo studio venne consegnato al ministero già nel mese di maggio del 2020 ma venne praticamente ignorato. Mantenendo un profilo elegante e pacato, l’attuale ministro ha comunque espresso la sua delusione eil suo disappunto dichiarando a suo tempo: “Forse sarebbe stato utile dare spazio, favorire un dibattito intorno al testo. Credo, senza polemiche, che sia mancato”.

La scuola come motore per la crescita del Paese 

Nello scorso mese di ottobre ha riassunto il suo punto di vista sul mondo della scuola nel libro: “Nello specchio della scuola” in cui scrive: È tempo di investire in educazione, non solo per superare l’emergenza Covid, ma per guardare oltre… Il nuovo secolo della connessione continua ha bisogno di cittadini portatori, oltre che di contenuti, di creatività, lavoro di squadra, capacità di astrazione e di sperimentazione, senso di orientamento per poter navigare in mari aperti. La scuola deve rispondere a queste esigenze e muoversi, insieme al Paese, nel senso di marcia di uno sviluppo inclusivo e sostenibile”.  

Il nuovo Ministro è fortemente convinto che sia arrivato il momento di “una nuova stagione” in cui la scuola e l’istruzione possano diventare il propulsore per la crescita del Paese.

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