Milton Friedman, Premio Nobel per l’Economia nel 1976, ha da sempre ispirato l’ala liberale e liberista di Forza Italia ma, stavolta, a riprenderne il concetto di ‘imposta negativa sul reddito’ è direttamente Silvio Berlusconi che lo chiama però “Reddito di dignità”.
Ai microfoni di Radio 101, Berlusconi spiega che serve una misura di emergenza drastica per contrastare il dramma della povertà. Secondo il leader storico di Forza Italia, c’è un solo modo strutturale di risolvere il problema: far ripartire la crescita attraverso una politica di tagli fiscali, investimenti sulle infrastrutture e riorganizzazione della macchina dello Stato.
Per iniziare, pertanto, vanno eliminate le tasse per tutti quei contribuenti che si trovino in difficoltà tali, anche temporanee, da essere al di sotto di quella soglia economica minima per un’esistenza almeno accettabile. Soglia che, anzi, sarà lo Stato a far sì che essi raggiungano con integrazioni al reddito a seconda delle indicazioni che l’Istat fornirà.
Inoltre, per garantire una ripresa, in Italia deve essere molto conveniente per le aziende assumere i giovani. Berlusconi parla di sgravio totale per le aziende che assumono i giovani sia nei primi tre anni con i contratti di apprendistato sia per chi assume per altri tre con i contratti di primo impiego.
Per chi un po’ mastica il “politichese” viene immediato il paragone con il Reddito di Cittadinanza Attiva proposto dal Movimento 5 Stelle tanto è vero che è di poche ore fa un tweet di Di Maio in cui afferma di sentirsi copiato da Berlusconi nella sostanza e, soprattutto, sottolinea “Quando saremo al governo gli ricorderemo questa dichiarazione per chiedere a Forza Italia di votarlo” – riferendosi chiaramente al reddito di cittadinaza attiva.
Va sottolineato inoltre che in Puglia, la giunta Emiliano, ha attivato il cosiddetto ReD che è una misura regionale di integrazione del reddito per un periodo di 12 mesi e che prevede incentivi ai datori di lavoro che si impegnano a stipulare contratti con chi è in “condizione di fragilità”.
Quindi, nulla di sostanzialmente innovativo.