Nicola Fratoianni contro Berlusconi presidente della Repubblica: "La sua candidatura è indecente"

Per il segretario della Sinistra Italiana, Berlusconi non è adatto per occupare il ruolo di capo dello Stato a causa dei suoi precedenti giudiziari e per il degrado culturale che ha promosso in Italia

Nicola Fratoianni contro Berlusconi presidente della Repubblica: "La sua candidatura è indecente"

La notizia della candidatura di Silvio Berlusconi al Quirinale ha sollevato parecchi dubbi negli ambienti politici, soprattutto in quelli che operano sulla sponda della sinistra, che hanno già messo il veto al Cavaliere, la cui candidatura è messa in discussione implicitamente pure da Lega e Fratelli d’Italia, che stanno pensato a nomi nuovi da mettere sul tavolo delle trattative.

Che Berlusconi sia poco gradito come presidente della Repubblica, è un assioma diffuso non solo nel mondo politico, ma pure tra i cittadini, che hanno firmato in massa la petizione promossa dal Fatto Quotidiano contro la candidatura del Cavaliere al Colle. Una petizione che finora ha già raccolto oltre 300mila firme.

Tra gli scettici che non vogliono il leader di Forza Italia al Quirinale, c’è anche Nicola Fratoianni che, sul suo profilo social, ha twittato: “Sembra che alcuni abbiano dimenticato chi sia Berlusconi, cosa abbia fatto all’Italia e quanto abbia degradato e corroso la nostra democrazia, gettando discredito e vergogna sul nostro Paese. Berlusconi garante della Costituzione? Non scherziamo”.

Per il segretario della Sinistra Italiana, le forze politiche dovrebbero compattarsi nel rifiutare l’ipotesi che il Cavaliere possa insediarsi al Quirinale. Considerato il suo passato fatto di corruzione, malaffare, collusioni mafiose, evasioni fiscali, fuga di capitali all’estero, processi che lo vedono imputato per sfruttamento della prostituzione minorile, i festini a luci rosse con olgettine prima pagate per fare sesso, poi pagate perché non testimonino in tribunale.

Un “curriculum” di tutto rispetto che giustifica le perplessità di Fratoianni, il quale considera la candidatura di Berlusconi semplicemente “indecente”. Una perplessità che non è dettata solo dal casellario giudiziario del Cavaliere, ma anche alla regressione culturale che Berlusconi ha alimentato in Italia, con la mercificazione dello Stato e delle persone, oltre alla poca credibilità internazionale che lui ha veicolato dell’Italia all’estero, danneggiando non poco la sua reputazione.

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