Napolitano pronto alle dimissioni. Augura che il paese sia unito e sereno

Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano dice di essere felice di tornare a casa. Si prevedono intrecci in parlamento tra voti segreti su successore e discussione ancora aperta su legge elettorale più bicameralismo

Napolitano pronto alle dimissioni. Augura che il paese sia unito e sereno

Il presidente Giorgio Napolitano afferma con molta sicurezza alla domanda di un bambino: “Certo che sono contento di tornare a casa. Qui si sta bene, è tutto molto bello ma è un po’ una prigione. A casa starò bene e passeggerò”. 

In un’intervista a RaiNews24 ha aggiunto:”L’augurio al Paese è che sia unito e sereno. Anche perché viviamo in un mondo molto difficile. Abbiamo visto nei giorni scorsi cosa è successo in un paese vicino e amico come la Francia. Siamo molto incoraggiati dalla straordinaria manifestazione di Parigi però, insomma, sempre essendo attenti a stare in guardia e a non fare allarmismo, dobbiamo essere molto consapevoli della necessità, pur nella libertà di discussione politica e di dialettica parlamentare, della necessità di un Paese che sappia ritrovare, di fronte alle questioni decisive e nei momenti più critici, la sua fondamentale unità”.

Mentre Matteo Renzi si trovava a Strasburgo ha chiesto al Parlamento europeo di fare un applauso a Napolitano perché domani renderà ufficiali le dimissioni. Il presidente ha confermato proprio ieri a Renzi durante la visita del premier che è tutto pronto. Renzi ha anche rassicurato Napolitano che porterà a termine le riforme e spera di poterlo fare ancor prima di eleggere il suo successore. Una sfilza di nomi da settimane gira per la corsa al Quirinale, Draghi, Prodi, Bonino, ma ancora non c’è nulla di certo. 

Il parlamento spera di approvare la riforma elettorale e quella costituzionale tra il 23 e il 26 gennaio, e arrivare già al 2 febbraio con il quarto scrutinio. Se non ci sarà troppa battaglia sulle riforme il traguardo sarà raggiunto, ma non mancano le insidie.

Restano i tentativi di un dialogo costruttivo con Forza Italia ma i numeri non sarebbero a rischio e già nella data prevista potrebbero esserci i voti finali sull’Italicum a Palazzo Madama e sul pacchetto costituzionale alla Camera, per poi prestare attenzione al colle. Infatti da tempo le trattative per il dopo Napolitano sono in corso da tempo, onde evitare gli incidenti del 2013, ma l’unica decisione certa è che il nome dovrà essere oggetto di confronto prima di tutto tra i democratici. Solo dopo si potrà aprire il dialogo con gli altri partiti.

Speriamo che il percorso per l’elezione del nuovo presidente non sia tortuoso e si arrivi presto ad una conclusione che permetta di avere un nuovo capo dello stato condiviso da tutti.

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