E’ bufera all’interno del movimento cinque stelle dopo l’espulsione dei quattro senatori che all’indomani delle consultazioni per il nuovo governo di Matteo Renzi, avevano giudicato un occasione persa l’incontro con il premier. Il dialogo durò solo un paio di minuti dato che Beppe Grillo attaccò sin da subito l’ex sindaco di Firenze. L’assemblea del gruppo aveva votato a favore dell’espulsione dei quattro dissidenti: Lorenzo Battista, Luis Alberto Orellana, Francesco Campanella e Fabrizio Bocchino e oggi toccava al web votare.
Al sondaggio hanno votato ben 45mila e due terzi hanno votato a favore della fuoriuscita dei quattro politici dal gruppo, ma naturalmente le polemiche non sono mancate tanto che sei senatori hanno presentato le proprie dimissioni non condividendo la scelta del movimento di espellere i quattro senatori. Le dimissioni sono state presentate alla presidenza del Senato ma come da regolamento le dimissioni saranno votate da palazzo Madame e solitamente al primo tentativo vengono sempre respinte.
Altri due deputati del movimento sono passati invece al gruppo misto dove troveranno altri esponenti che già tempo fa avevano deciso di lasciare il movimento: si tratta di Vincenza Labriola, Alessandro Furnari e Adriano Zaccagnini.
A tutte queste defezioni Grillo ha risposto che non c’è nulla da sorprendersi affermando quanto facesse comodo così avere i 20 mila euro al mese che potranno prendere per intero. Naturalmente non sono mancate le risposte a queste accuse con il deputato Walter Razzetto, uno dei due che è passato al gruppo misto, che ha invitato l’ex comico a vedere bene le buste paga dei quattro e che metterla sul piano dei soldi è veramente squallido. Anche il collega Ivan Catalano, l’atro che è passato al gruppo misto, ha detto la sua affermando che il tema dei soldi serve per tener nascoste le critiche verso il partito e ha poi anche criticato il metodo del voto sul web che non prevedeva l’espulsione in modo singolo ma si poteva solo votare si o no all’espulsioni di tutti e quattro i senatori.
Ancora una volta il movimento dimostra di avere delle grosse pecche di democrazia. O la si pensa come Grillo e Casaleggio o si è fuori. E a molti questo modo di fare sembra non piacere più. Probabilmente nei prossimi giorni potrebbero esserci altri senatori o deputati che abbandoneranno il Movimento dei cinque stelle.