Un’insegnante di un istituto superiore di Modena, Maria Laura Marescalchi, simpatizzante di sinistra ed iscritta al progetto Modena volta pagina, ieri ha pubblicato un post su Facebook con cui ha attaccato pesantemente alcuni studenti, politicamente schierati a destra, che si erano messi a fare volantinaggio di fronte al suo istituto.
I ragazzi appartenevano al gruppo Azione Studentesca, movimento affiliato al circolo culturale Terra dei padri, e stavano propagandando le loro idee in materia di difesa della storia, della tradizione, della cultura e della civiltà italiana, di fronte alla retorica dell’accoglienza di massa e dell’utilità di vivere in un mondo multiculturale e multietnico.
Dopo averli visti distribuire volantini davanti alla scuola, la docente – sul suo profilo Facebook – ha definito quei ragazzi dei “decerebrati“ che vivono una vita misera, ingabbiati in un’identità, una storia e una tradizione, per non sprofondare nel caos multietnico. E li ha definiti “un manipolo di sfigati, per fortuna irrisi dalla maggior parte degli studenti”.
Le parole della docente hanno indignato il popolo del web. Ma questo non ha smosso di un millimetro l’insegnante che, anzi, rispondendo a un commento di approvazione da parte di una utente, ha rincarato la dose, definendo il gruppo di Azione Studentesca un gruppo pericoloso, poco considerato dalla maggior parte degli studenti, tranne qualche “carro rotto“.
I ragazzi del movimento Terra dei padri sono rimasti sconvolti dalle parole proferite dall’insegnate. E, sulla loro pagina Facebook, hanno voluto rispondere a modo, chiedendosi come sia possibile che una docente di una scuola pubblica arrivi a offendere e umiliare in questo modo giovani che dimostrano di avere idee opposte alle sue.
Il gruppo di Azione Studentesca ha anche ribadito che la scuola pubblica dovrebbe essere un luogo di libera circolazione del pensiero, dove le discussioni e le contrapposizione sono accettate, ma che dovrebbero sempre mantenersi nei limiti del rispetto delle idee altrui, come condizione necessaria alla convivenza civile all’interno di ogni istituto scolastico.