Nei giorni scorsi Fratelli d’Italia ha pubblicato sui propri canali social delle forte offese ricevuta dal presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Il profilo Twitter di FI ha raccolto una serie di post violenti e di minacce di morte contro la Meloni e la sua famiglia, scritti da un’unica persona.
“Ricorda che mi costringi ad annientare la tua vita se tocchi il rdc ci sei? Non scherzo io mi faccio 40 di carcere almeno mangio, io ti sventro. Veramente attenta, finiscila co sta cosa di togliere il reddito di cittadinanza sennò ti ammazzo ma lo capisci? E non sarò da solo” si legge in uno dei commenti dove poi si va ancora più nel personale.
Difatti, in maniera piuttosto squallida, l’hater comincia ad attaccare la famiglia di Giorgia Meloni: “Finirai per far uccidere te e tua figlia sporca pu**ana di me**a non lo togliere il rdc perché muori brutta tr**a infame su**hia ca**i fascisti” oppure: “Ci vuole la morte di lei e sua figlia. Attenta che ti arriva un coltello nella pancia a te e tua figlia, tu togli il reddito e io uccido tua figlia sicuro”. Le offese continuano in un altro tweet, in cui non cambiano i bersagli e neanche i suoi modi di fare.
Nei confronti di Giorgia Meloni sono arrivati molteplici messaggi di solidarietà, soprattutto da parte di Fratelli d’Italia con Giovanni Donzelli che da Antonio Tajani. Da parte del leader del Partito Democratico, Enrico Letta, non è arrivato nessun messaggio di solidarietà.
La giustizia via social
Gli operatori della polizia postale ha disposto la perquisizione domiciliare e informatica nei confronti dell’uomo, che sarebbe un 27enne di Siracusa. Gli operatori specializzati del Centro di Sicurezza Cibernetica Sicilia Orientale della Polizia Postale hanno così proceduto al sequestro di apparecchiature informatiche e dell’account social utilizzato.
La minaccia di morte, sia online che nella vita reale, è un vero e proprio reato penale che prevede, secondo l’articolo 612, una multa di 1032 euro e 1 anno di reclusione. La sanzione scatta soltanto quando le minacce sono serie, rilevanti, dirette alla salute o alla privacy della vittima.