Migranti, caso Salvini-Open Arms: al Senato si vota sull’autorizzazione a procedere

In queste ore il Senato è chiamato a votare per autorizzare il procedimento nei confronti di Matteo Salvini in merito al caso Open Arms: vediamo nel dettaglio

Migranti, caso Salvini-Open Arms: al Senato si vota sull’autorizzazione a procedere

Nella giornata di oggi, giovedì 30 luglio, il Senato è chiamato a votare sulla richiesta di processo in merito al caso Open Arms che vede coinvolto Matteo Salvini. Il leader della Lega, lo ha annunciato lanciando un tweet: “Ho la coscienza a posto: sempre avanti a testa alta e grazie per tutti i vostri messaggi di sostegno, Amici“.

Sempre sul social Twitter, Salvini continua scrivendo di aspettarsi “dignità, onestà e correttezza“. Ribadisce di aver agito per difendere il suo paese e quello che ha fatto, è stato fatto sotto gli occhi del Premier Conte, non contravvenendo in nessun modo a ciò che era il programma di governo: “Non ritengo che ci sia stato un errore o reato. Se qualcuno domani ritiene che sia un reato ne risponderemo in tanti. Vorrà dire che Conte mi accompagnerà un po’ a Catania e un po’ a Palermo e prenderemo una granita“.

Dichiarazioni rilasciate durante una conferenza stampa alla Camera, quando viene domandato al leader leghista le sue attese circa il voto di palazzo Madama sulla decisione di procedere o meno contro di lui: “Da un attento esame dei fatti accaduti non può ritenersi sussistere nessuna violazione di norme penali in quanto la condotta che mi viene contestata è insussistente”.

Tale condotta, continua nella memoria difensiva, precisa sia stata la conseguenza di scelte politiche comuni nell’interesse di tutti. Tale memoria risale al 17 febbraio 2020 e vengono illustrati anche alcuni dati in merito: “561 sbarchi in un giorno, che portano a 13.094 gli arrivi nel 2020 contro i 3.654 registrati nello stesso periodo di un anno fa. Solo nei primi 29 giorni di luglio abbiamo toccato quota 6.144 immigrati arrivati in Italia, il dato peggiore degli ultimi tre anni”

Salvini di lamenta e fa notare come durante lo stato di emergenza per via del Covid-19, alcuni clandestini siano fuggiti dai centri di accoglienza e ora a processo è stato messo lui: “Difendere l’Italia non è reato: ne sono orgoglioso, lo rifarei e lo rifarò“, chiosa convinto. Il leader leghista si professa tranquillo e sereno, sostenendo l’esistenza di “una responsabilità oggettiva dell’intero governo“. A sbagliare, secondo Davide Faraone, capogruppo al Senato di Italia Viva, non è stato solo Salvini, ma l’intera compagine governativa, affermazioni rilasciate a nel programma Agorà Estate Rai Tre.

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