Una vittoria annunciata quella del magistrato Michele Emiliano alla presidenza della Regione Puglia, ottenuta col 47,39% delle preferenze.
Il PD ha trionfato nella regione che da dieci anni a questa parte ha avuto un governo di sinistra, retto da Nichi Vendola, il quale non ha corso per questa tornata elettorale lasciando spazio all’ex sindaco di Bari sceso in politica nel 2004.
Malgrado la vittoria, brucia il dato relativo all’astensionismo, troppo alto e netto in Puglia: la percentuale dei votanti si attesta, infatti, al 51,15%. Su 3.568.409 elettori, si sono recati alle urne solo 1.825.238 degli aventi diritto.
Un dato che fa riflettere e sul quale il neo governatore della Puglia si è immediatamente interrogato dichiarando di voler attuare subito delle strategie di partecipazione attiva alla vita politica da parte dei cittadini che, in tal modo, sarebbero parte integrante delle decisioni e non solo spettatori inermi.
Questa, infatti, sarebbe una delle cause dell’astensionismo secondo il neo governatore che ha già aperto le porte al Movimento Cinque Stelle, il quale ha portato a casa un risultato che non parla più di voto di protesta ma di una realtà e di un elettorato ormai ben consolidato.
Antonella Laricchia, la candidata pentastellata del Movimento Cinque Stelle, infatti, è arrivata seconda nella competizione elettorale ed Emiliano ha già pensato di affidarle un incarico importante come l’Assessorato all’Ambiente. Il primo impegno che il governatore si è assicurato di voler risolvere è proprio quello relativo all’ambiente: xylella e Tap sono i due nodi da sciogliere, analizzare, verificare e ai quali cercare di trovare la soluzione migliore.
Ieri sera, poco dopo la mezzanotte, Michele Emiliano ha già annunciato che andrà a Bruxelles per far capire all’Europa quanto siano importanti gli ulivi per il Salento e la Puglia intera.
Laricchia, del M5S, si è posizionata molto dopo Emiliano con il 18,16%, seguita da Francesco Schittulli, in corsa con Fratelli d’Italia, Movimento Schittulli-Ap, Oltre con Fitto, con il 17,97%. A seguire, al quarto posto, la senatrice Adriana Poli Bortone (FI, Noi con Salvini, Puglia nazionale, Partito liberale) con il 14,68%. Riccardo Rossi, Gregorio Mariggiò e Michele Rizzi sono, infine, molto lontani dalla soglia di sbarramento fissata all’8% per le formazioni che correvano singolarmente.