Matteo Salvini: niente asilo politico ai migranti che commettono reati

Il titolare del Viminale sta preparando da giorni un disegno di legge che prevederà l'espulsione di tutti gli extracomunitari che delinquono sul suolo italiano.

Matteo Salvini: niente asilo politico ai migranti che commettono reati

Dopo aver azzerato il numero degli sbarchi dei profughi sulle coste italiane, fatto sparire le Ong dal Mediterraneo, tagliato i fondi per le cooperative che accolgono migranti e dato un giro di vite sui richiedenti asilo, ora Matteo Salvini si getta anima e corpo su una legge che prevederà l’espulsione dei detenuti stranieri e dei migranti che commettono reati.

Il capo del Viminale aveva promesso una stretta sull’immigrazione clandestina e il decreto legge a cui sta lavorano rientra in questa linea programmatica. Salvini ha dato priorità a questo progetto di espulsione per frenare i tanti casi di cronaca che vedono gli immigrati rendersi colpevoli di reati ma che, ciononostate, restano sul suolo italiano.

La lista dei reati è stata allargata: associazione mafiosa, spaccio di droga, reati contro il patrimonio, ma anche rapine, furti, truffe, violenze, stupri ai danni delle donne, sono alcuni dei reati che avranno come effetto l’espulsione immediata del migrante che, approfittando della debolezza giudiziaria, tradirà l’ospitalità concessa dall’Italia.

A dirlo è lo stesso Salvini, che ribadisce con decisione la volontà di rendere l’Italia più sicura: “Il decreto permetterà anche di bloccare la domanda di asilo a chi commette reati, perché oggi la legge, eccetto che in alcuni casi, consente a delinquenti stranieri di continuare a chiedere e ricevere protezione a spese degli italiani”.

Per raggiungere questo obiettivo, Salvini pensa di aggiungere altri quattrocento centri per il rimpatrio da affiancare a quelli già esistenti e da collocare in diverse regioni italiane. Si tratterà di veri e propri edifici “cpr” (centri per rimpatrio) in cui saranno ospitati gli extracomunitari che delinquono in attesa di essere rispediti a scontare la pena nei loro Paesi di origine.

Salvini rivendica orgoglioso il calo degli sbarchi che c’è stato dal suo insediamento al governo, ma esprime preoccupazione per il rischio di infiltrazioni terroristiche che potrebbero aggirare i controlli italiani sbarcando da posizioni diverse da quelle consolidate. Ecco perché ha annunciato ulteriori controlli anche nei luoghi di sbarco “sensibili”.

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