Mattarella richiama l’Europa ai suoi valori fondativi

Domenica a Ventotene, in occasione dell'80° anniversario del famoso Manifesto, il discorso del presidente della repubblica Sergio Mattarella non è stato semplicemente commemorativo, ma ha rappresentato un forte richiamo ai valori di solidarietà e accoglienza.

Mattarella richiama l’Europa ai suoi valori fondativi

“In questi giorni una cosa appare sconcertante e si registra nelle dichiarazioni di politici un po’ di qua e un po’ di là in Europa. Esprimono grande solidarietà agli afghani che perdono libertà e diritti, ma che restino lì perché non li accoglieremo. Questo non è all’altezza dei valori della UE”. Più chiara di così la denuncia che il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha lanciato domenica da Ventotene non poteva essere.

L’occasione è stata servita su un piatto d’argento dalla celebrazione dell’80° anniversario del Manifesto che ha posto le basi dell’Unione Europea.Il Manifesto di Ventotene, il cui titolo originale era “Per un’Europa libera e unita. Progetto d’un manifesto”, scritto da Altiero Spinelli ed Ernesto Rossi nel 1941 durante il confino sull’isola tirrenica e poi diffuso nel 1943, rappresenta il testo fondativo dell’Unione Europea.

Esso propugna la creazione di uno stato federale sovranazionale con propri organi e una propria forza armata, un’Europa libera, unita e solidale in grado di attuare “il processo storico contro la disgregazione e i privilegi sociali”.

A distanza di ottant’anni non si può certo dire che l’Europa sognata da Altiero Spinelli si sia realizzata.Su molte e spinose questioni, quella dell’accoglienza dei migranti in primis, l’Unione Europea non riesce a mettere in atto una politica comune e, al di là delle dichiarazioni di principio, i singoli stati procedono in ordine sparso.

La tragedia afghana offre uno spaccato eloquente di questa realtà: accanto a stati (l’Italia fra questi) che hanno dichiarato la propria disponibilità ad accogliere alcune migliaia di profughi creando canali d’accesso e corridoi umanitari, esistono stati membri dell’Unione che di accoglienza a profughi e migranti non vogliono neanche sentir parlare e ritengono che di loro si debbano occupare gli stati confinanti.

Quello che manca all’Europa è una politica comune sulle migrazioni ed è su questo che il presidente Mattarella ha voluto richiamare l’attenzione, per ragioni umanitarie certo, ma anche per “evitare di essere travolti da un fenomeno incontrollabile. Da qui il suo richiamo insolitamente duro per un presidente apprezzato dagli italiani anche per il suo garbo e la sua misurata gentilezza.

C’è anche da aggiungere che ormai da un mese si è entrati nel semestre bianco che precede l’elezione del nuovo capo dello stato e questo consente al primo cittadino una maggiore libertà di esternazione. Probabile che, da qui ad allora, non sarà l’unico sassolino che Mattarella si toglierà dalla scarpa, considerando anche che, come lui stesso ha pubblicamente dichiarato, ritiene conclusa la sua esperienza istituzionale e non ha nessuna intenzione di ricandidarsi.

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