È iniziata ormai da diversi mesi la corsa contro il tempo per l’Italia per trovare un’alternativa valida all’approvvigionamento energetico alternativo a quello russo. Il dilagare delle atrocità nell’est Europa e la linea dura dell’UE in merito alle sanzioni alla Russia hanno reso impellente la necessità di trovare il prima possibile altri fornitori di gas.
Per questo motivo, il premier Mario Draghi si è recato poche ore fa in Algeria per stringere nuovi accordi cruciali per assicurare all’Italia l’indipendenza da Mosca. Nonostante il momento delicato per l’esecutivo, appeso oramai ad un filo con le dimissioni poi respinte del premier, pare che si sia raggiunto un accordo fondamentale: ecco le parole di Draghi.
La conferma ufficiale
Ottime notizie da Algeri, stando al resoconto del premier Draghi il vertice intergovernativo ha ottenuto importanti risultati confermando il Paese nordafricano come nostro partner privilegiato nel settore energetico: “In questi mesi, l’Algeria è diventato il primo fornitore di gas del nostro Paese”.
Nei prossimi mesi, oltre ai flussi già concordati, ci sarà un’ulteriore accelerazione con l’invio di altri 4 miliardi di metri cubi di gas in più. Ma non è tutto, in quanto la collaborazione con l’Algeria si proietta nel futuro con progetti più ad ampio raggio “nello sviluppo di fonti rinnovabili, in particolare dell’idrogeno verde e dell’energia solare, eolica e geotermica”.
Traspare una certa soddisfazione dalle parole del premier Draghi, confermate anche dal suo omologo algerino il presidente Tebboune: “Per quanto riguarda l’energia, domani, se Dio vuole, ci sarà un accordo molto importante fra Occidental, Eni e Total per 4 miliardi di dollari, che mira a rifornire l’Italia con quantità molto importanti di gas naturale”. Infine, il premier italiano non ha mancato di fare riferimento alla delicata situazione in Ucraina: “Il vertice di oggi è anche l’occasione per riaffermare l’impegno di Italia e Algeria per la stabilità e la prosperità del Mediterraneo, messe a dura prova dall’invasione russa dell’Ucraina”.