Maria Airaudo, la partigiana che ha attraversato un secolo senza mai smettere di credere nella speranza

Maria Airaudo ha compiuto 100 anni, portando con sé il peso della memoria e la forza di chi ha attraversato le tempeste della storia senza mai arrendersi

Maria Airaudo, la partigiana che ha attraversato un secolo senza mai smettere di credere nella speranza

Maria Airaudo ha cento anni e vive ancora oggi in un piccolo angolo appartato delle valli piemontesi, circondata dalla quiete dei monti e da una memoria viva come il vento che soffia tra gli alberi. Nata nel 1924, ha attraversato un secolo di storia con lo sguardo limpido di chi non ha mai abbassato la testa. A diciannove anni, quando il mondo sembrava precipitare sotto il peso del nazifascismo, lei ha scelto di alzarsi in piedi.

Di combattere. Di diventare partigiana. L’ho incontrata un anno fa, a casa sua. Con la telecamera accesa e il cuore in ascolto, l’ho vista raccontare la sua storia con la lucidità e la fermezza di chi ha portato avanti una scelta senza rimpianti. “Sì, sono del 1924,” mi ha detto sorridendo, “ma va bene così. Non vorrei mai tornare a quei tempi. Mai.” Le sue parole, semplici e potenti, custodiscono il senso più profondo della Resistenza.

Il ‘voi’ non andava bene,” mi spiega subito, “e il ‘lei’ nemmeno, perché non eravamo signori. Tra partigiani garibaldini ci si dava del ‘tu’. Tutti uguali. Dalla testa alla coda.” Un gesto apparentemente piccolo, ma che racchiudeva un’idea grande: la dignità della persona, la fratellanza, l’uguaglianza, la rottura netta con l’autoritarismo che li aveva oppressi.

Maria non ha mai smesso di credere nei valori per cui ha lottato. Anche oggi, cent’anni dopo, conserva la stessa fede nella libertà, nella giustizia, nella pace. “La paura c’era,” racconta, “ma la speranza era più forte. Se non avessimo creduto che la pace fosse possibile, nessuno di noi sarebbe salito in montagna. La speranza ci ha salvati.

La sua casa, oggi, è un luogo silenzioso ma pieno di parole, di ricordi, di fotografie in bianco e nero che raccontano molto più di quanto mille libri potrebbero dire. Maria Airaudo è una custode del tempo e della memoria collettiva, e ascoltarla è un privilegio raro. Perché ci ricorda che la libertà non è mai scontata, e che ci sono persone che hanno scelto di rischiare tutto, anche la vita, per costruire un futuro che oggi abbiamo il dovere di difendere. 

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