Il segretario del Partito Comunista, Marco Rizzo, ha voluto dire la sua su Roberto Saviano, definendolo un “radical chic da tastiera che dice cose senza senso dal suo attico di New York”. Non contento, Rizzo ha voluto affondare l’ennesimo colpo allo scrittore e sceneggiatore: “Se si pensa a fare gli antifascisti cantando Bella Ciao al Salone del Libro e basta, si fa dell’antifascismo da passerella, alla PD”.
Niente di pesante, per carità, solo un’altra frecciata da chi comincia a stufarsi di Saviano. Da chi non sopporta più il suo eloquio da santone; il suo incedere messianico davanti alle telecamere, le sue pause meditative da salvatore della patria, il suo grattarsi la pelata come se pensieri e preoccupazioni fossero solo suoi, il suo sapiente gesticolare sulle poltrone dei talk show ostentando più anelli possibili.
Rizzo non si è fatto incantare dalle dichiarazioni “buoniste” di Saviano. Ha accusato lui e tanti altri come lui di fare un antifascismo da passarella, cantando Bella Ciao perfino nelle parrocchie, facendosi fotografare sulle navi umanitarie, urlando al ritorno del fascismo da case lussuose e salotti televisivi che pagano fior fiore di euro, mentre la povera gente vive asserragliata da immigrati e islamici.
Il segretario del PC ha rincarato la dose, sostenendo che Saviano non è affatto di sinistra, ma che segue solo la logica dell’esibizionismo a tutti i costi, anche quando offende il ministro dell’Interno Matteo Salvini e accusa la polizia (che lo protegge dalle minacce camorristiche) di essere stata ridotta a “Servizio d’ordine per le campagne elettorali” del leader del Carroccio.
Rizzo, che si è candidato alle prossime elezioni europee, tocca anche temi sensibili della politica. Tra cui quello che definisce il “male assoluto”: il potere che i soldi hanno acquisito nella nostra società. E bacchetta quanti parlano di un’Italia che va a rotoli, sostenendo che chi vive in Italia si confronta con Paesi europei come la Germania. Poi va lì, e si rende conto che in Germania si sta peggio che in Italia.