“Rispettiamo gli impegni presi su quota 100 e reddito di cittadinanza” sono le prime parole pronunciate da Conte subito dopo l‘incontro avvenuto a Bruxelles con il numero uno della Commissione Juncker, il vicepresidente Dombrovskis e il commissario Moscovici.
L’incontro si è tenuto per cercare di evitare la “procedura di infrazione” minacciata dall’Ue in quanto la “legge di Bilancio” presentata lo scorso Novembre “viola la regola del debito” quindi il rapporto debito/PIL al 2.4% è inaccettabile.
La richiesta e la proposta
L’Europa chiede all’Italia un rapporto non superiore all’1.95% e, già nella mattinata di martedì, alcune voci di corridoio parlavano del 2%. La manovra proposta da Giuseppe Conte con il Ministro Tria, prevede un rapporto pari al 2.04%: 8 miliardi in meno rispetto alla precedente e 700 milioni in più rispetto al 2% – probabile – richiesto dall’Europa. Un chiaro segno di apertura e di dialogo da parte del Governo Giallo-Verde. Anche la stessa Ue è disposta a trattare e “la Commissione valuterà la proposta“.
Il Premier Giuseppe Conte garantisce che gli impegni presi saranno rispettati e che “non tradire la fiducia degli italiani” è il suo primo obbiettivo, aggiungendo che “saranno rispettati gli impegni presi con le misure che hanno maggiore impatto come quota 100 e reddito di cittadinanza“.
La dichiarazione di Conte
“Come avevamo anticipato, le relazioni tecniche ci hanno consentito margini di negoziazione perché abbiamo recuperato alcune risorse finanziarie, eravamo stati molto prudenti” ha commentato Conte, spiegando che riusciranno a recuperare 3.5 miliardi tra reddito di cittadinanza e quota 100 poi aggiunge: “abbiamo aggiunto qualcosa per esempio per quanto riguarda il piano di dismissioni e abbiamo realizzato questa nuova proposta“.
Prima di partire a Bruxelles, il Premier, ha presentato la proposta discussa in precedenta con i due Vice Premier – Di Maio e Salvini – al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella che, nel corso della colazione al Quirinale, con diversi ministri, ha espresso la speranza che si possa trovare un accordo con l’Ue “perché la procedura d’infrazione rischia di creare problemi pesanti all’economia”.