Tra i sei indagati dalla Procura di Catania per turbativa d’asta sull’appalto per la gestione del Centro assistenza rifugiati e richiedenti asilo di Mineo c’è anche un nome eccellente: Giuseppe Castiglione, sottosegretario all’Agricoltura ed ex presidente della Provincia di Catania, figura di spicco all’interno del Nuovo Centrodestra. L’ipotesi è che gli indagati “turbavano le gare di appalto per l’affidamento della gestione del Cara del 2011, prorogavano reiteratamente l’affidamento e prevedevano gara idonee a condizionare la scelta del contraente con riferimento alla gara di appalto 2014“, del valore di circa 100 milioni.
Oltre a Castiglione, deputato nazionale e coordinatore del Nuovo Centrodestra in Sicilia, risultano indagati anche Giovanni Ferrera, “nella qualità di direttore generale del Consorzio tra Comuni, Calatino Terra di Accoglienza”, Paolo Ragusa, “nella qualità di presidente della Cooperativa Sol. Calatino”, Luca Odevaine, “nella qualità di consulente del presidente del Consorzio dei Comuni”, Anna Aloisi, sindaco di Mineo, e Aurelio Sinatra, sindaco di Vizzini.
Dalle intercettazioni di Odevaine, secondo i pm trait d’union tra la cupola e le istituzioni per gli appalti per l’accoglienza dei migranti, risultano delle verità scomode, quando racconta del suo incontro con Castiglione: “Praticamente venne nominato sub-commissario … eh del commissario Gabrielli … il Presidente della Provincia di Catania … che era anche Presidente dell’UPI … Giuseppe Castiglione … il quale … quando io ero andato giù … mi è venuto a prendere lui all’aeroporto … mi ha portato a pranzo … arriviamo al tavolo … c’era pure un’altra sedia vuota … dico eh “chi?” … e praticamente arrivai a capii che quello che veniva a pranzo con noi era quello che avrebbe dovuto vincere la gara“.
Castiglione, però, si professa innocente: “Tutta questa vicenda è semplicemente assurda: già sei mesi fa quando venne pubblicata la notizia sull’inchiesta a mio carico caddi dalle nuvole. Ora ci risiamo. Ma di cosa stiamo parlando poi? Feci una gara in piena emergenza. Quando l’ex ministro Maroni mi chiamò per l’emergenza immigrati chiamai Odevaine. In quel momento era il direttore della Polizia provinciale in carica a Roma, una persona autorevole, cosa avrei dovuto fare?”. In questi giorni ci saranno sicuramente nuovi sviluppi.