La Cassazione ha messo fine alla lunga disputa sul cosiddetto “Lodo Mondadori”.
Il procuratore generale ha confermato il risarcimento riducendolo di 23 milioni, da 564 milioni di euro a 541.
Ci sono voluti otto gradi di giudizio, cinque penali e tre civili, per arrivare a questa decisione finale. La cifra definita è notevole, ma occorre tener conto che essa e’ composta per meno di un terzo dal danno riconosciuto e per più dei due terzi dal semplice meccanismo di interessi e inflazione dovuto ai vent’anni trascorsi. “Questo percorso l’ho compiuto in solitaria e desidero ringraziare gli avvocati e i consulenti che a suo tempo ho scelto per la collaborazione che mi hanno sempre fornito. – ha affermato Carlo De Benedetti – Questa cifra è destinata alla Cir e non a me, neanche indirettamente, avendo recentemente donato ai miei tre figli il controllo del Gruppo. A me rimane la grande amarezza di essere stato impedito, attraverso la corruzione, di sviluppare quel grande gruppo editoriale che avevo progettato e realizzato. Avrò modo – promette l’ingegnere – di ritornare sull’argomento”.
Non è ovviamente dello stesso parere Marina Berlusconi, presidente di Fininvest, che afferma: “Questa sentenza non è giustizia, è un altro schiaffo alla giustizia. Rappresenta la conferma di un accanimento sempre più evidente. E la sua gravità lascia sgomenti”. “Da vent’anni certa magistratura assieme al gruppo editoriale di Carlo De Benedetti tentano di eliminare dalla scena politica mio padre aggredendolo su tutti i fronti”, osserva la primogenita di Berlusconi. «E ora la magistratura ci impone definitivamente di finanziare proprio il gruppo De Benedetti, per un importo spropositato, infinitamente superiore al valore della partecipazione Fininvest nella Mondadori. Tutto ciò è compatibile con la democrazia? Davvero si può far finta di niente di fronte ad una simile anomalia? Sappiamo meglio di tanti altri che le sentenze si devono rispettare, lo abbiamo dimostrato nei fatti eseguendo alla lettera quanto stabilito dai primi due gradi di giudizio. Però le sentenze ingiuste non solo si possono, si devono criticare. E anche questo, al di là delle motivazioni che leggeremo molto attentamente, è un verdetto in palese contrasto con la realtà dei fatti ma anche con le regole del diritto”.
Intanto, dopo che la Cassazione ha respinto il ricorso di Fininvest sul Lodo Mondadori, il titolo della holding che fa capo alla famiglia De Benedetti chiude a Piazza Affari con un balzo del 6,89% a 1,225 euro.