L’inchiesta Lobby Nera di Fanpage sui legami tra partiti di destra e frange estremiste

L'inchiesta di Fanpage ha svelato quanto già si sospettava da tempo e cioè l'esistenza di legami organici tra partiti di destra e movimenti che si rifanno al fascismo e al nazismo

L’inchiesta Lobby Nera di Fanpage sui legami tra partiti di destra e frange estremiste

“Una polpetta avvelenata a pochi giorni dalla elezioni amministrative”. Così l’hanno definita nelle dichiarazioni che hanno rilasciato ai media gli esponenti di Fratelli d’Italia accreditando la tesi, non nuova per la verità, secondo la quale gli scoop giornalistici che coinvolgono personaggi politici a pochi giorni da una consultazione elettorale, siano confezionati al solo scopo di influenzare il risultato delle urne.

E sarà pure vero per quanto riguarda la tempistica, ma se i fatti denunciati corrispondono a verità e configurano, come pare, estremi di reato, gli inquirenti devono procedere, elezioni o non elezioni.

Lo scoop di cui si parla è l’inchiesta di Fanpage.it sui legami tra la destra istituzionale milanese e gruppi neofascisti ed estremisti, andata in onda anche su un canale della tv pubblica. Il video realizzato da un giornalista infiltrato nella campagna elettorale di una candidata alle comunali rivela sistemi di finanziamenti in nero riferiti a fondi che verrebbero riciclati con apposite “lavatrici” e diffuse apologie di fascismo e nazismo. Per potersi infiltrare il giornalista si finge un imprenditore interessato a finanziare un partito politico per ricevere poi in cambio vantaggi e favori per la sua impresa. 

Roberto Jonghi Lavarini è la figura centrale attorno alla quale ruota l’inchiesta. Cinquantenne, soprannominato il Barone nero, non ha mai avuto problemi nel definirsi fascista e nell’esporre ritratti di Mussolini quando era consigliere circoscrizionale in zona tre, a Milano. È stato candidato alla Camera con Fratelli d’Italia nelle politiche del 2018, nel 2020 ha subito una condanna a due anni per apologia del fascismo.

Si presenta al giornalista di Fanpage come il coordinatore del gruppo di nostalgici del fascismo, massoni ed ex militari. Ufficialmente non collabora alla campagna elettorale di Fratelli d’Italia, ma è comunque uno dei profili più conosciuti nell’ambiente e sponsorizza insieme all’eurodeputato Carlo Fidanza la candidatura al consiglio comunale di Chiara Valcepina, esponente di Fratelli d’Italia, che sostiene il candidato sindaco di destra Luca Bernardo. I due nel video si scambiano il saluto gladiatorio, soprannominato “saluto Covid”. 

L’altro protagonista è Carlo Fidanza, oggi eurodeputato, militante dell’estrema destra fin da giovanissimo. Eletto consigliere comunale a Milano nel 2006 con Alleanza nazionale, nel 2008 passa al Partito delle Libertà e viene eletto parlamentare europeo. Quattro anni dopo è tra i fondatori di Fratelli d’Italia. Nel 2018 viene eletto alla Camera, l’anno dopo entra nel Parlamento europeo.

Giorgia Meloni ha definito l’inchiesta di Fanpage.it Lobby Nera “una polpetta avvelenata a pochi giorni dal voto amministrative” e ha chiesto al direttore di Fanpage il video integrale con tutte le 100 ore di girato “per capire come si comportano i miei dirigenti”.

Carlo Fidanza, parlamentare europeo di Fratelli d’Italia, in seguito all’inchiesta si è autosospeso dall’incarico di capodelegazione a Strasburgo. Il M5s ha chiesto le sue.

Sono assolutamente indipendente e apartitico ma nessuno faccia finta di non conoscermi o, peggio, si permetta di offendere gratuitamente me e la comunità di veri patrioti che, mio malgrado, in questo frangente, ho l’onore e onere di rappresentare“: scrive in un post su Instagram Roberto Jonghi Lavarini e pubblica delle foto che lo ritraggono con Giorgia Meloni e Matteo Salvini.Il 5% di voti della “destra radicale” fa gola a tutti ed è indispensabile per vincere qualunque sfida bipolare, nei comuni e nelle regioni, come alle elezioni politiche“.

La procura di Milano ha aperto un’inchiesta, ipotizzando reati di finanziamento illecito ai partiti e riciclaggio. Ma ci potrebbe forse stare anche il reato di apologia del fascismo.

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