L’immigrazione in Italia ultimamente sta assumendo i contorni di una vera e propria invasione. Non c’è dubbio. Ma è un’invasione che si può fermare. E in pochi giorni. A dirlo è Vicenzo Santo, generale di Corpo d’Armata, ex numero due della Nato in Afghanistan e ora collaboratore di un importante sito di informazione sulla Difesa.
Il generale non ha dubbi: l’esercito, volendo, è in grado di stroncare il traffico degli esseri umani. Come? Controllando le coste libiche, impedendo l’ingresso delle navi Ong nelle acque di Tripoli e annientando gli scafisti con le forze speciali, catturandoli, disarmandoli e rinchiudendoli nelle prigioni italiane, con operazioni mirate.
Operazioni che non violerebbero convenzioni internazionali o sovranità nazionali. Poiché l’Italia ha tutto il diritto di difendere i propri confini. Confini che, invece, sono sistematicamente violati dalle navi battenti bandiere stranieri, che raccolgono i migranti in mare e li scaricano in Italia, lavandosene poi le mani, come Ponzio Pilato.
Il generale non nasconde che tra le fila dell’esercito ci sia insofferenza rispetto a quanto sta facendo il governo in tema di immigrazione. “I colleghi e i vecchi collaboratori con i quali sono in contatto manifestano la stessa rabbia che alimenta, penso, la maggior parte dei cittadini. Del resto, come si fa ad avere fiducia nelle istituzioni quando l’immigrato irregolare che pochi giorni fa a Milano ha accoltellato un poliziotto è stato scarcerato, anche se poi espulso?”
L’alto ufficiale non è d’accordo, invece, con l’idea di creare centri di accoglienza in Libia. Il motivo è comprensibile: il governo libico non è in grado di controllare il territorio. E le varie tribù che si dividono il potere spesso fanno il doppio gioco, favoriscono l’esodo dei profughi. Per il generale è invece consigliabile aprire centri in Tunisia, Egitto o Algeria, dove i governi sono più stabili.
Il generale è convinto anche che sia possibile fermare i clandestini. Basterebbe aumentare le capacità delle forze dell’ordine di arrestare, caricare sugli aerei, e spedire indietro il migrante. È convinto – altresì – che sia facile risalire alla reale nazionalità dell’immigrato: certo, a meno che a qualcuno non faccia comodo che le cose vadano avanti così.