La paladina Lgbt minaccia: "Salta il governo? Ce ne ricorderemo alle elezioni"

Cathy La Torre, paladina del mondo Lgbt, si lamenta della paralisi della legge Zan in Senato e avverte il governo: "Ce ne ricorderemo alle prossime elezioni".

La paladina Lgbt minaccia: "Salta il governo? Ce ne ricorderemo alle elezioni"

Nella bolgia infernale in cui l’Italia si trova, ci mancavano pure le lamentele delle Lgbt. Cathy La Torre, l’avvocatessa omosessuale nota per essere la madrina della campagna Odiare ti costa e fondatrice del Centro europeo di studi sulla discriminazione, lamenta la paralisi in Senato della legge Zan sui diritti degli omosessuali, come se questa fosse la priorità assoluta in un momento così drammatico per l’Italia.

Lei però non vuol sentire ragioni, si disinteressa di crisi politiche, economiche, sociali, sanitarie e con un tweet minaccia: “Fra gli aspetti negativi delle #dimissioniConte, ce n’è uno in particolare che quasi nessuno nota: la legge contro l’omotransfobia sarebbe bloccata per l’ennesima volta, lasciando senza tutele e diritti milioni di cittadin*. Ce ne ricorderemo ad eventuali elezioni, si sappia”. 

Cathy La Torre si definisce orgogliosamente “lesbica” e, tanto per non smentirsi, mette un asterisco alla fine della parola “cittadini”, lasciando intendere che per lei non esistono generi sessuali, ma solo individui liberi di scegliere da che parte stare. Un modus operandi tipico delle Lgbt che sembrano avere un’antipatia spiccata per la distinzione tra maschi e femmine.

La Torre, però, fa anche di peggio e, sul suo profilo social, dichiara di considerare il maschio etero bianco un individuo “politicamente inadeguato è fortemente dannoso appena apre bocca” (post poi rimosso dal suo profilo). Un discorso che mal si concilia con quello slogan “odiare ti costa” che è diventato il grido di battaglia degli omosessuali.

La paladina delle Lgbt forse dimentica le sofferenze degli italiani di questi ultimi mesi: le 85mila vittime del Covid, i 62 suicidi legati alla pandemia, la depressione dovuta ai lockdown, le difficoltà economiche delle imprese e delle famiglie, gli atti di autolesionismo dei piccoli costretti a quarantene prolungate.

Difficoltà che hanno spinto il Senato a rimandare alle calende greche l’approvazione della legge sull’omofobia, che in questo momento rappresenta l’ultimo dei pensieri degli italiani. Ma questo a La Torre non interessa. Lei si preoccupa solo dei diritti degli omosessuali e si disinteressa dei milioni di cittadini lasciati senza tutela economica e sanitaria. Lei vuole la legge Zan. Tutto il resto non conta.

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