La corte costituzionale ha bocciato la legge Fini-Giovanardi che dal 2006 equiparava droghe leggere e pesanti livellando verso l’alto reati e pene. La norma sarebbe illegittima per la violazione dell’articolo 77 della costituzione sulla procedura di conversione dei decreti legge: all’epoca furono infatti inseriti emendamenti estranei all’oggetto e alle finalità del decreto di partenza. Cannabis e hashish tornano dunque ad essere droghe leggere, il massimo scende da 20 a 6 anni di anni di carcere che viene abolito (come previsto dalla legge Iervolino – Vassalli che ora torna a vivere), per l’uso personale di droga. La decisione della consulta potrebbe giovare ad oltre 10 mila detenuti, tra quelli in attesa di giudizio e condannati in via definitiva. Questi ultimi, in particolare, potranno chiedere un incidente di esecuzione per ottenere la rideterminazione della pena.
Anche per la corte costituzionale la legge Fini-Giovanardi è una legge inutile, feroce e dannosa. Non possiamo dimenticare quanti danni però ha prodotto in questi anni. Nichi Vendola, leader di sinistra ecologia libertà, ha commentato per primo la notizia su twitter dicendo che ora bisogna legalizzare la cannabis. Di tutt’altro tenore il pensiero di Carlo Giovanardi, senatore NCD, che dice che dopo 8 anni è stato scavalcato il parlamento con una campagna promozionale ben orchestrata.
Nel caso in cui verrebbe realmente legalizzato l’uso di cannabis, gioverebbe alle tantissime persone che utilizzano questa droga per scopi terapeutici. E’ scientificamente provato infatti che l’uso quotidiano di cannabis in dosi specifiche possa giovare alla cura di diverse patologie cliniche conosciute, tra le principali patologie curate con l’utilizzo della cannabis troviamo la sclerosi multipla. Infatti di pochi mesi fa appunto un servizio del programma televisivo Le Iene a far conoscere la realtà di molte persone costrette ad utilizzare la cannabis a scopi terapeutici perchè unico metodo col quale riuscivano a trovare giovamento per la loro situazione clinica.