Con un video in diretta Facebook, il leader della Lega Matteo Salvini ha citofonato a casa di un uomo tunisino accusandolo di spacciare. Questa scena, girata nel quartiere del Pilastro del capoluogo emiliano, ha scatenato il caos in Italia e sembra possa far nascere un caso politico-diplomatico.
In Italia Nicola Morra, presidente della Commissione Antimafia, attacca Matteo Salvini. Secondo lui, suonare al citofono, accusando senza nessun tipo di prova una persona, è un atto di grande di codardia, che ricorda i momenti più bui dello squadrismo fascista. Per di più, l’onorevole dichiara che una scena del genere mina le fondamenta della democrazia ed i valori del vivere civile.
Il caos internazionale
In queste ore è stato intervistato Osama Sghaier, vicepresidente del Parlamento tunisino, a “Radio Capital”. In questo caso, il politico ci va molto duro nei confronti di Matteo Salvini, dichiarando che un gesto del genere è da razzisti e non esclude che potrebbe complicate i rapporti, fino ad ora ottimi, tra l’Italia e la Tunisia.
Queste sono le parole di Osama Sghaier alla radio: “Salvini è un irresponsabile perché non è la prima volta che prende atteggiamenti vergognosi nei confronti della popolazione tunisina. Lui continua ad essere razzista e mina le relazioni che ci sono tra la popolazione italiana e la nostra. I nostri paesi hanno ottimi rapporti. I tunisini in Italia pagano le tasse e quelle tasse servono anche a pagare lo stipendio di Salvini”.
Invece, l’ambasciatore tunisino a Roma, Moez Sinaoui, ha deciso di scrivere una lettera alla presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati, esprimendo tutta la sua “costernazione per l’imbarazzante condotta” di Matteo Salvini in questa circostanza.
Interpellato su questo argomento, Matteo Salvini si è giustificato parzialmente, dichiarando di aver compiuto questo gesto solamente per raccogliere il grido di dolore di una madre che ha perso il proprio figlio a causa della droga. Tuttavia, in molti sembrano non essere stati convinti da questa giustificazione.