Forse in pochi lo sapranno, ma l’Inno di Mameli, dal titolo ufficiale “il Canto degli Italiani“, non è mai stato ufficializzato come inno della bella Italia, ed è stato cantato per ben 71 anni in modo provvisorio. Fu Alcide De Gasperi, che guidava il Consiglio dei Ministri nel 1946, a decidere di cantare questo inno per la prima volta in modo ufficiale, durante la cerimonia del giuramento delle Forze Armate il 4 novembre di quell’anno.
Il nostro futuro inno nazionale lo dobbiamo a Goffredo Mameli, che scrisse le parole de “Il Canto degli Italiani” in un ormai lontano 1847, per poi mandare la sua opera completa a Michele Novaro, che rimase impressionato dal lavoro svolto, tanto da decidere di scrivere lui stesso la musica. Mameli infatti capii fin da subito che quell’inno non poteva essere cantato sopra ad una musica già esistente, ma che aveva bisogno di qualcosa di suo e di originale. Il 10 dicembre di quell’anno, il canto di Mameli fece il suo debutto, diventando fin da subito il simbolo dell’Italia che si ribellava agli austriaci, nonché il simbolo dell’orgoglio dei cittadini italiani che per primi hanno imparato a memoria il testo.
Curioso come questo inno non sia mai stato ufficializzato come inno nazionale, nonostante la storia che lo precedeva; solo nel 2012 ci fu un piccolo progresso grazie al regolamento 222, in cui fu presentata una legge che prevedeva l’insegnamento de “Il Canto degli Italiani” nelle scuole.
Ma arriva proprio in questi giorni l’ufficialità da parte della Camera, che ha dato il via libera per far diventare l’Inno di Mameli come inno ufficiale italiano.
“La Repubblica riconosce il testo del “Canto degli italiani” di Goffredo Mameli e lo spartito musicale originale di Michele Novaro quale suo inno nazionale”. Questo è quanto si legge nel testo che è stato appena approvato, senza alcun voto contro, dalla Commissione Affari costituzionali della Camera.