Italicum, parla l’avvocato che abbatté il Porcellum: “Riforma incostituzionale”

Secondo Besostri, ci sono i crismi per considerare anche l'Italicum incostituzionale. Partono i ricorsi alla magistratura: "Arriveremo alla Corte costituzionale"

Italicum, parla l’avvocato che abbatté il Porcellum: “Riforma incostituzionale”

Si chiama Felice Besostri, ed è un avvocato. Non tutti lo conosceranno, ma in realtà ha scritto una pagina importante della storia politica recente dell’Italia. Insieme ad altri legali, infatti, riuscì a far giudicare incostituzionale il famigerato “Porcellum”, la legge elettorale appena sostituita dall’Italicum, dopo ben 7 anni di battaglie serrate.

Ebbene, secondo Felice Besostri, nemmeno la nuova legge elettorale sarebbe compatibile con la Costituzione“Anche la nuova legge elettorale è incostituzionale”, afferma l’avvocato, dobbiamo portarla davanti alla Corte costituzionale al più presto promuovendo ricorsi in tutta Italia”.

E’ proprio Besostri, infatti, ad essere stato incaricato dal Coordinamento per la democrazia costituzionale, il compito di impostare una strategia per ‘combattere’ l’Italicum, la nuova legge elettorale approvata dalla maggioranza del Pd e firmata dal presidente Mattarella. Il Coordinamento per la democrazia costituzionale è un network di associazioni e comitati, coadiuvati da alcuni giuristi costituzionalisti, che hanno deciso di battere tutte le strade affinché l’Italicum non diventi operativo, con la possibilità di ricorrere anche al referendum abrogativo.

Il coordinamento punta a far dichiarare incostituzionale questa legge; chi meglio di Felice Besostri per spiegarci come fare, vista la sua esperienza col Porcellum: “come cittadini-elettori presenteremo ricorsi alla magistratura, confidando di trovare almeno un giudice che rinvii il fascicolo alla Corte costituzionale. E in questo caso, confida Besostri, l’intero iter per poter arrivare all’obiettivo potrebbe essere anche più breve del caso precedente: “Dipende dai giudici, l’altra volta dovemmo arrivare fino in Cassazione, ecco perché i tempi furono lunghi; questa volta ci prefiggiamo di arrivare a un rinvio alla Consulta entro la fine di giugno del 2016.

E non è una data a caso: a giugno dell’anno prossimo, infatti, l’Italicum entrerà in vigore. Entro quella data, il Parlamento dovrà nominare i due membri mancanti della Consulta, più un terzo che è in scadenza a luglio.

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