Rincari, rincari e rincari. Questa è la parola che da un pò di tempo a questa parte gli italiani sentono molto spesso. Ultimamente, questo anche a causa della crisi che si è scatenata in Ucraina, ha toccato anche settori come l’energia e quello delle materie prime, fatto sta che sono aumentati gli alimenti come ad esempio il pane e la pasta. Il Governo ha studiato per questo un piano ad hoc per poter aiutare le persone in difficoltà, dando una tantum un bonus di 200 euro.
Ma l’Esecutivo non ha nemmeno fatto in tempo a varare questi importantissimi provvedimenti che è arrivata una crisi governativa inaspettata, che ha portato nel giro di pochissimi giorni alla caduta del Governo di Mario Draghi. Il Premier non aveva più i numeri per guidare l’Esecutivo e quindi ha preferito dimettersi, inviando comunicazione al Capo dello Stato, Sergio Mattarella. E proprio in queste ore è arrivata una notizia che sta facendo infuriare gli italiani.
Vitalizi ai parlamentari
La caduta del Governo presieduto da Mario Draghi sta avendo ripercussioni su tutto il mondo politico europeo. Da più parti negli scorsi giorni si è cercato di invitare l’ex Presidente del Consiglio a non rassegnare le proprie dimissioni, visto che l’Italia sta attraversando assieme a tutta l’Europa un momento molto difficile.
Vista la situazione attuale si andrà a votare il prossimo 25 settembre. Fino ad allora il Governo lavorerà soltanto per gli affari correnti, ovvero per l’ordinaria amministrazione. La giornata del 25 settembre sarà quindi cruciale per decidere chi sarà chiamato a guidare l’Italia, anche se molti hanno lamentato che si andrà a votare con una legge parlamentare vecchie e che vuole essere rinnovata.
Il 24 settembre prossimo, il giorno prima delle elezioni, per 427 deputati e 234 senatori è la data in cui maturano i vitalizi, attualmente per circa due terzi del Parlamento. Questo vuol dire che nonostante l’Esecutivo sia caduto, i Parlamentari e Senatori raggiungeranno comunque la soglia minima di tempo per ricevere i vitalizi. Il 24 settembre scadono i 4 anni, 6 mesi e 1 giorno di permanenza sia alla Camera che al Senato. Inizialmente, si deve precisare, la data del 25 settembre era stata scartata in quanto vicina ad una festività ebraica.