Ipotesi di denuncia per la Sea Watch. Ecco alcuni elementi

Salvini pronto a denunciare la Ong per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. La Sea Watch avrebbe disubbidito alle autorità libiche e olandesi pur di portare i migranti in Italia

Ipotesi di denuncia per la Sea Watch. Ecco alcuni elementi

La nave Sea Watch è ancorata da ieri sera nei pressi delle coste di Siracusa e aspetta che il governo italiano dia il permesso a far sbarcare i 47 migranti che si trovano a bordo. Ma Salvini non solo ha negato lo sbarco, ma intende denunciare i membri dell’equipaggio della ong tedesca per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.

Fonti del Viminale, infatti, fanno sapere di aver raccolto prove sufficienti per incriminare la ong che, dopo il salvataggio dei profughi avvenuto davanti alle coste di Tripoli, anziché avvisare le autorità libiche, come prevede il protocollo, ha fatto direttamente rotta verso Lampedusa. Inoltre, durante il viaggio verso l’Italia, a causa del peggioramento delle condizioni meteo, l’Olanda avrebbe ordinato alla Sea Watch di riparare verso le coste della Tunisia, distanti 74 miglia. Ma la ong, disubbidendo all’ordine anche delle autorità olandesi, ha diretto la nave verso l’Italia, lontana 100 miglia, mettendo a rischio la vita dei migranti.

L’ipotesi di denuncia

Questo comportamento si configurerebbe come reato di dolo e dimostrebbe come la ong abbia operato in modo illecito, favorendo l’immigrazione clandestina. Per questo motivo, il Viminale, dopo aver ordinato un’ispezione a bordo del natante da parte della polizia di Stato, sta valutando l’ipotesi di presentare una denuncia contro la ong.

Anche la procura di Catania, potrebbe procedere con una denuncia a seguito di un’inchiesta per verificare se le condizioni precarie dei minori a bordo dell’imbarcazione non siano state causate dall’incoscienza del personale di bordo. In questo caso si configurerebbe anche il reato di lesioni colpose e dolose.

In ogni caso, non sarebbe la prima volta che la Sea Watch adotta simili comportamenti indisciplinati. Già lo scorso 22 dicembre, infatti, aveva soccorso 33 migranti senza avvertire le autorità libiche competenti e li aveva portati direttamente a Malta, costringendo i migranti a restare in mare tre settimane prima che l’Europa si desidesse ad accoglierli. Un episodio su cui le procure olandese e maltesi non hanno aperto fascicoli, ma che sarebbe sotto la lente d’ingrandimento dei magistrati siciliani che vogliono capire come mai la maggior parte delle chiamate di soccorso che arrivano al centro per il soccorso marittimo italiano partono da un alarm phone intestato alla ong.

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